Claudio Gerino, Affari&Finanza 8/6/2009, 8 giugno 2009
SMARTBOOK, IL NUOVO OGGETTO MISTERIOSO
Smartbook, il nuovo oggetto misterioso a metà tra il telefonino evoluto e il minipc
I punti di forza sono dati dall’integrazione totale (WiFi, Umts, Gps e Tv mobile) e dalla lunghissima autonomia
Non avevamo ancora fatto in tempo ad abituarci ai netbook, i minilaptop che hanno avuto un grandissimo successo negli ultimi dodici mesi, che già oggi dobbiamo considerarli superati. Nella seconda metà dell’anno e comunque nel primo semestre 2010, infatti, entrerà in commercio una nuova categoria di "device" che al "Computex", la mostra dell’elettronica di consumo che si è conclusa sabato scorso a Taipei, nell’isola di Taiwan "patria" storica dell’innovazione hitech è già stata battezzata col nome di "smartbook".
Asus, Compal Communications, Foxconn, Htc, Inventec, Toshiba e Wistron, infatti, hanno presentato i primi prototipi di questi nuovi prodotti che si collocano a metà tra gli smartphone più evoluti e i netbook. Anzi, lo "smartbook" sembra avere l’ambizione di sostituire entrambi, realizzando finalmente quella convergenza così richiesta dagli utenti tra portabilità, versatilità e prestazioni.
La prima obiezione che viene spontanea è quella relativa al fatto che "device" di questo tipo esistono già sul mercato. Conosciuti come MID (Mobile Internet Device) e riconducibili, sostanzialmente al concetto che aveva tentato di introdurre Nokia con il suo ”nGage", una sorta di console multifunzione che si connetteva a Internet via WiFi e che era anche un telefono cellulare, non hanno però mai avuto un gran successo, complici due fattori fondamentali: l’autonomia troppo ridotta e la mancanza di applicazioni sufficienti a far decollare una piattaforma di questo genere.
Che cosa avranno di nuovo gli smartbook rispetto ai "MID"? Innanzitutto il "cuore", cioè la CPU che governa l’intero sistema. A produrla sarà Qualcomm, la multinazionale che si è ricavata uno spazio significativo tra i due giganti dei chip, Intel e AMD. "Snapdragon", questo il nome della nuova Cpu, non è soltanto un agglomerato di silicio e circuiti integrati miniaturizzati, ma una vera e propria "piattaforma" costruita su un chipset ultrapiccolo (15x15 millimetri, realizzato con tecnologia a 45 nanometri) che ingloba un processore a 1,3 Ghz, una scheda grafica in grado di visualizzare correttamente immagini 2D e 3D e di "pilotare" un display ad alta risoluzione, connettività WiFi e Umts, supporto Gps e ricezione della "mobile Tv" nei formati DvbH e IsdbT, in pratica tutto il "digitale terrestre".
Ma il punto di forza di "Snapdragon" è il consumo energetico, migliorato del 30 % rispetto alla precedente generazione di chipset e che "brucia", in standby, soltanto 10 milliwatt. In pratica, con una carica della batteria, è possibile utilizzare lo smartbook per un’intera giornata.
"I consumatori sono alla ricerca di nuovi apparecchi che offrano connettività istantanea, maggiori prestazioni, uso intuitivo e portabilità", spiega Luis Pineda vicepresidente di Qualcomm. "Abbiamo già visto quanto siano performanti i nostri chip nel settore degli smartphone. Ora, con questa nuova categoria di prodotto, con gli smartbook, sarà possibile offrire agli utenti un’esperienza d’uso diversa da quella di qualsiasi apparecchio attualmente in commercio".
In sostanza, intorno al chipset di Qualcomm, è possibile realizzare un device che rappresenta il traitd’union fra gli smartphone e i netbook. In pratica, si potrà avere un display con dimensioni maggiori di quelle di un cellulare avanzato e nello stesso tempo mantenere la caratteristica "always on" tipica della telefonia cellulare, utilizzando però anche tutte le altre possibilità di connessione (WiFi, Bluetooth, Gps, mobile Tv), il tutto in un apparecchio che sarà facilmente portabile anche in una tasca della giacca o in una normalissima borsa.
Sono almeno quindici, oggi i produttori di "device" che stanno sperimentando soluzioni basate su Snapdragon e sono già pronti oltre 30 prototipi. I primi a credere nelle potenzialità del chipset di Qualcomm sono stati Htc e Toshiba. «La piattaforma Snapdragon rappresenta una grande promessa sottolinea Peter Chou, Ceo di Htc e su questa stiamo sviluppando innovativi prodotti destinati al mercato consumer che andranno a ridefinire le prestazioni degli apparecchi "mobile"».
Dal canto suo Toshiba, già dallo scorso febbraio ha messo in commercio uno smartphone, il TG01, basato su uno dei chip della serie Snapdragon. E l’autunno promette nuovi modelli un po’ da tutti i "protagonisti" della convergenza "mobile", in attesa di un vero e proprio boom che gli analisti prevedono per la fine dell’anno con l’arrivo dei nuovi device equipaggiati con l’ultimo processore di Qualcomm.