Lettera alla Stampa 09/06/2009, 9 giugno 2009
LETTERE
Quasi quotidianamente capita di captare espressioni linguistiche rientranti sotto il nome tecnico di «pleonasmo»: figura retorica con la quale si aggiungono elementi superflui ad espressioni già sintatticamente complete: perché, per esempio, in merito alle scadenze dei prodotti si usa l’espressione «entro e non oltre»? Non sarebbe sufficiente utilizzare solamente «entro»? E perché nel parlare quotidiano utilizziamo espressioni quali «entra dentro», «esci fuori»? Nulla di grave: sono solo ridondanze che, linguisticamente parlando, creano fastidio. A fronte di ciò, ricordo che esisteva un’ottima trasmissione a quiz sulla lingua italiana che permetteva, nel suo piccolo, di conoscere meglio la lingua delle tre corone colmando eventuali lacune per poterla utilizzare meglio: sto parlando di Parola mia condotta da Luciano Rispoli con la consulenza del professor Gian Luigi Beccaria; auspico che il programma possa tornare a far parte del palinsesto televisivo magari rubando spazio a trasmissioni che hanno ben poco da insegnare.
SILVANO DEREGIBUS
33 anni, impiegato, Collegno (TO)