Varie, 9 giugno 2009
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Raiola Mino
• (Carmine) Nocera Inferiore (Salerno) novembre 1967. Procuratore • «[...] ha appena un anno quan do i suoi si trasferiscono ad Haarlem, Olanda. E lì inizia a navigare nel calcio, mentre la famiglia fa fortuna con un ristorante- pizzeria, primo di una decina di locali in Olanda. Lui tra i tavoli gira spesso e sorride degli sfottò: ”Gli olandesi mi dicevano mangia-spaghetti, io li chiamavo mangiapatate. E ora per gli italiani sono il pizzaiolo. Per me è un onore, non un’offesa”. Ha carattere ed è facile accorgersene: a turno va ”in guerra” con tutti. A 18 anni smette di giocare e diventa dirigente dell’Haarlem, entrando in contatto col potente sindacato dei calciatori olandesi. Dopo l’epopea dell’era Cruijff con Apollonius in regia, i calciatori olandesi strappano condizioni al l’avanguardia. E Raiola, con Jansen, cavalca l’onda della seconda generazione. Trova anche un’excamotage prima del la legge Bosman. Acquistando in loco ha diritto ad un prezzo stracciato. Allora propone al Napoli la sponda per un certo Bergkamp: 2 miliardi. Più avanti lo porterà all’Inter per 20. E le sue trame s’allargano. In Italia lega con Gino Pozzo e insieme confezionano i colpi Genaux, Walem e Amoroso. Nel frattempo in Cecoslovacchia s’unisce a Nehoda e punta sul carro-Foggia, addirittura si trasferisce in Puglia da Zeman e porta il nazionale Roy. Più avanti lui e il boemo scopriranno Nedved per la Lazio. Da [...] anni Raiola va in giro per il mondo a caccia d’affari. E nonostante l’iscrizione all’università di Amsterdam, facoltà di giurisprudenza, si ricordano di più i suoi viaggi: ”almeno 300 giorni all’anno”. Si spiega allora perché parla olandese, francese, inglese, tedesco, spagnolo e portoghese. E l’italia no? ” la lingua che parlo peg gio – ammette – perché con mia nonna parlavo solo il napoletano”. Comunque dal ”97 è cittadino monegasco. [...] Nel 2001, per avere Nedved, Moggi va da lui. Ma non c’è feeling. Solo nel 2004 scocca la scintilla. Capello vuole Emerson e serve un guastatore per centrare l’impresa. E Veloz, l’agente del brasiliano, ha bisogno di una spalla. Perciò si allea con Mino che. alla fine, persegue l’obiettivo bianconero. Ma l’asse Raiola-Veloz si rompe subito. Colpa di Pato: Mino vuole portarlo subito in Italia, Gilmar aspetta il Milan. Nel 2006 arriva anche lo strappo con Moggi, stavolta per Ibra. Zlatan vuol andar via e rompe con la Juve ancor prima della retrocessione a tavolino. Sceglie l’Inter, ma dice subito che non resterà più di tre anni. Piaccia o no, è uno di parola. A costo di passare per antipatico» (c.lau., ”La Gazzetta dello Sport” 8/6/2009).