Mario Gerevini, Corriere economia 8/6/2009, 8 giugno 2009
ECCO LA MAPPA DEL TESORO DI SAN MARINO
La radiografia dei dodici istituti della piccola repubblica. Alcuni hanno la proprietà nei paradisi fiscali
Andiamo subito al sodo. Chi controlla le 12 banche di San Marino? Due sono possedute da banche italiane, una ha la proprietà alle British Virgin Islands, due fanno capo a fondazioni, due a holding lussemburghesi, altre a fiduciarie e poi vi sono incroci tra banche. L’assetto di otto dei 12 istituti del Titano, quelli venuti su come funghi nell’ultimo decennio, è da sempre un’incognita. E una delle spine del «ministro delle finanze», Gabriele Gatti, nei rapporti con le autorità estere.
La Banca Centrale di San Marino, presieduta da Biagio Bossone e creata nel 2005, dice che la legge obbliga tutti i soci a identificarsi.
Però è una legge a maglie larghe che permette a holding off-shore , fuori controllo, di avere la maggioranza di banche sammarinesi. Un passo avanti è stata la recente pubblicazione, sul sito della Banca Centrale, di una serie di informazioni sulla governance delle banche. Ma per dare un volto alla proprietà bisogna incrociare le (poche) notizie ufficiali con voci e nomi, i nomi con conti fiduciari e conti fiduciari con azioni, come una caccia al tesoro.
Cassa di risparmio di San Marino
la banca-Stato, con un patrimonio pari a circa la metà del sistema. al centro della recente inchiesta della Procura di Forlì. Il controllo, però, è trasparente: il 100% è in mano alla Fondazione San Marino (che ha anche il 5% della riminese Banca Etica Adriatica), organizzazione non-profit che sostiene il territorio sammarinese, compreso un simpatico contributo al «Ritrovo della Briscola ». La Cassa ha il 25% della Banca Sammarinese di Investimento.
Banca Sammarinese di Investimento
Ha un solo sportello, è stata fondata da Enzo Donald Mularoni, che sarebbe anche il fiduciante della Fintile (34%), ex presidente degli industriali di San Marino come il suo socio Terenzi. Ha ceduto il 25% alla Cassa di San Marino di cui è diventato consigliere.
Credito Sammarinese
Quasi il 40% è di Ibs Leasing che fa parte del gruppo Ibs-Istituto Bancario Sammarinese, legato a doppio filo alla forlivese Credito di Romagna. Sulla «piazza» si dice che la famiglia Amati di San Marino abbia un grosso pacchetto. Probabilmente tra quelli custoditi dalla Fincompany, fiduciaria della Euro Commercial Bank, o dalla Trecentouno, potentissima fiduciaria del Titano, che ritroveremo spesso. Il Credito Sammarinese ha una piccola quota dell’italiana Banca Mb. Un filo che s’intreccia.
Euro Commercial Bank
Tinley, finanziaria delle Isole Vergini, ha il 67,8%. Socio oscuro: si dice che sia la cassaforte estera di «interessi italiani». Di persona, senza filtri, c’è, con un modesto 6,5%, Silvano Gerani, fondatore del gruppo della moda Gilmar (Iceberg).
Credito Industriale Sammarinese
della Cassa di Risparmio di Rimini che l’ha rilevata nel 2005 da Antonveneta.
Ha impieghi per 296 milioni e titoli in custodia per 1,3 miliardi.
Istituto Bancario Sammarinese
Condivide parte dei soci e amministratori con il Credito di Romagna. Il 74% fa capo alla lussemburghese Demas dietro la quale ci sarebbe la famiglia Rossini, imprenditori della carta legati a Giuseppe Garofano e soci storici del gruppo Alerion. Demas insieme ad altri partner di Alerion e, come detto, al Credito Sammarinese, ha anch’essa una quota di Banca Mb. Bankitalia in un’ispezione in Mb, conclusa da poco, avrebbe contestato un’eccessiva esposizione verso banche sammarinesi .
Banca Agricola Commerciale
del gruppo Unicredit. Anni fa era del Rolo.
Asset Banca
Nessun azionista dichiarato. La banca è al centro dell’inchiesta per riciclaggio denominata Re Nero. Il Corriere di Romagna nel 2008 indicava tra i soci il presidente Stefano Ercolani, il fidatissimo direttore generale Barbara Tabarrini, imprenditori delle province circostanti e anche qualche ex capitano reggente del Titano, ovvero le massime autorità politiche. Luigi Valentini, imprenditore riminese dell’arredamento con partecipazione in Mercatone Uno, sarebbe un importante socio. La banca controlla la San Marino Asset Management («finanziaria e fiduciaria – si legge sul sito – la cui riservatezza la rendono un partner discreto... »), cioè uno dei soci della Invag, illustre «salottino » (Gavio, Arvedi, Ligresti, Mediobanca, Ferrero, Lavazza) che custodisce l’1,4% di Generali.
San Marino International Bank
l’ex Banca del Titano che Lele Mora e Gianpiero Fiorani volevano scalare. Nel capitale sono entrate due fiduciarie, Amphora e Smi, poi il 10% è finito alla Ifim di Napoli che fa capo alla famiglia di costruttori Bacci.
Banca Partner
Uno sportello, il 95% del capitale in mano a una finanziaria lussemburghese coperta da una holding di Gibilterra. E rumor di pacchetti in Spagna e Sudamerica.
Banca di San Marino
una delle più antiche e trasparenti, tipo Bcc. Oltre all’Ente (90%), decine di piccoli azionisti.
Banca Commerciale Sammarinese
Di nuovo la Trecentouno (46%) che farebbe da filtro per molti politici o ex. Tra essi ci sarebbe Gian Luca Bruscoli, in stretti rapporti con la Libia. Germano De Biagi, imprenditore sammarinese nell’elettronica, tre volte capitano reggente, bronzo ai mondiali di pesca ”75, sarebbe uno dei fiducianti della Se.Fi. Buio totale sul 16% in mano alla svizzera Biciesse.