Marco Belpoliti, La Stampa 08/06/2009, 8 giugno 2009
CARTOLINA CANTA
Ho ricevuto una cartolina illustrata. Niente di strano, stiamo entrando nel periodo estivo e il numero delle cartoline in circolazione aumenta notevolmente. Tuttavia questa è un po’ speciale: in mezzo alle immagini delle Cinque Terre, proprio al centro del rettangolo, è fissato un Dvd, anche lui illustrato. L’ho staccato e infilato nel computer. Una voce femminile, accompagnata da musiche suadenti, mi ha descritto la geografia e la storia delle celebri località liguri.
La cartolina ha oltre cent’anni e non si è ancora estinta. Certo, non conosce più il boom dell’inizio del Novecento, quando era un fenomeno di massa paragonabile, per molti aspetti, a Internet. Allora la fotografia era ancora un fatto elitario, e solo dopo la fine del secondo conflitto mondiale i rettangoli sviluppati hanno superato le cartoline prestampate. Ma quando sono nate le cartoline? E chi le ha inventate?
I tedeschi sostengono di essere stati loro nel 1870; nello stesso anno si diffonde in Francia. Il litografo tedesco Miesler le ha messe in commercio già nel 1796, ma non si potevano spedire. In Italia, invece, nascono a fine Ottocento, a Roma e poi a Napoli; le prime autorizzate dal governo datano 1889. Pubblicate dall’editore Danesi di Roma, raffigurano panorami delle principali città italiane.
Per lungo tempo la conoscenza del mondo esterno è passata attraverso questi rettangoli in bianco e nero o a colori. La stessa immagine del nostro paese, nonostante la fotografia, è rimasta a lungo quella fornita dai Fratelli Alinari. Le cartoline hanno costituito la parte inerziale della nostra visione del mondo: piazza San Marco a Venezia era sempre piazza San Marco. Sino alla fine degli Anni Settanta nell’immaginario dei suoi abitanti, e degli stranieri, l’Italia era ancora quella. Si affermerà la cartolina-Dvd che ho ricevuto? Difficile dirlo. Non è molto pratica, e poi nel recapito il Dvd potrebbe perdersi; inoltre è cara. Mi sono informato: 8 euro.