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 2009  giugno 08 Lunedì calendario

Lynch e tante star per il cd "proibito" - «Per ragioni legali questo cd non contiene musica: usalo come vuoi»

Lynch e tante star per il cd "proibito" - «Per ragioni legali questo cd non contiene musica: usalo come vuoi». un invito al "fai da te" e alla caccia al tesoro su Internet quello che Danger Mouse, produttore dei Gorillaz e inventore degli Gnarls Barkley, rivolge ai suoi fan nell´avvertenza che accompagna il cd vergine già in commercio (in tiratura limitata a 40 dollari) di "Dark Night of the Soul", il progetto multimediale che lo vede affiancato al regista David Lynch, autore delle foto contenute nel libretto in vendita con il disco vuoto, e a Mark Linkous degli Sparklehorse, che ha collaborato alle musiche. Nell´album, che si può già ascoltare in streaming via Internet (www. npr. org / templates / story / story. php ? storyId = 104129585), ci sono una serie di prestigiosi ospiti, da Iggy Pop a Suzanne Vega, da Vic Chesnutt a Wayne Coyne dei Flaming Lips, a Julian Casablancas degli Strokes: tredici bellissime canzoni che non potranno però essere acquistate legalmente. La Emi, la casa discografica di Brian Burton, vero nome di Danger Mouse, lo ha infatti diffidato dal mettere in commercio il materiale registrato. «Con la Emi dovevamo ridiscutere i termini del mio contratto ma non abbiamo fatto in tempo per l´uscita prevista dell´album. A quel punto il materiale era pronto ma abbiamo deciso che non si poteva pubblicare a quelle condizioni, e così ci siamo fermati» racconta Danger Mouse al telefono dalla sua casa di Los Angeles.  la seconda volta che la Emi blocca un album di Danger Mouse. Era già accaduto con il Grey album, il disco nel quale il musicista americano ha realizzato l´incontro e la fusione tra il White album dei Beatles ed il Black album di Jay-Z: un vero e proprio capolavoro di invenzioni musicali che ha però avuto, e continua ad avere, un´esistenza solo virtuale in forma di musica liquida: «Ho pensato molto al fatto che ora saranno due i miei album virtuali, ma è così e non ci si può fare nulla» osserva Burton. «Con la vicenda del Grey album ci sono grandi differenze a cominciare dal fatto che per quel disco ero da solo, mentre qui ho lavorato con Mark Linkous. Per Dark Night of the Soul è stato però fatto ciò che era necessario: la gente che non potrà avere il disco fisico potrà comunque sentirlo dal vivo. Sono stato contento dell´interesse che la musica ha suscitato e della risposta della stampa e dei critici. Ho cercato di concentrarmi sul mio lavoro, che è quello di compositore e musicista, e di raccogliere tanti ospiti nel disco, il resto a questo punto sono solo dettagli». Non è stato semplice mettere assieme tante voci e tanti musicisti diversi, molti dei quali hanno collaborato alla scrittura dei testi: «Io e Mark abbiamo pensato che fosse giusto, dopo aver scritto le musiche, di affidare ad alcune voci il compito di illustrarle al meglio» spiega Danger Mouse. «Ma soprattutto abbiamo scelto voci di persone che conoscevamo, con cui avevamo già collaborato o alle quali ci legano interessi e amicizia. Ci sono voluti due anni perché l´album prendesse la forma desiderata». E poi c´è la partecipazione straordinaria del regista David Lynch, che oltre alla passione per il cinema coltiva quella per la musica, come dimostra la realizzazione della colonna sonora per il film "Inland Empire". Ma com´è nato il contatto con Lynch, che tra l´altro canta in due brani dell´album? «Gli ho scritto una lettera» spiega Danger Mouse «Avevo visto il suo film e la colonna sonora aveva buonissimi brani. Il nostro album era quasi terminato ed ho pensato che lui potesse dargli il tocco in grado di tenere tutto assieme, soprattutto dal punto di vista visuale. Mi ha risposto che gli interessava: ha ascoltato i brani e ha deciso di illustrare ogni canzone con una foto». In questi giorni, e fino alla metà di luglio, è possibile visitare l´installazione con le foto di Lynch e le musiche di Dark Night of the Soul alla Michael Kohn Gallery, un grande spazio espositivo di Los Angeles: «Si tratta di un progetto complesso e la parte visuale è fondamentale». Danger Mouse è davvero un modello, il primo vero produttore e musicista dell´era 2.0, l´era di Internet? Il musicista si schermisce: «La verità è che non mi sento molto legato a Internet, nonostante i due album finiti nella rete e a parte l´utilità di lavorare in rete con molti collaboratori e amici. Io mi sento innanzitutto un artista. E poi è strano che io sia riconosciuto più come produttore che come musicista: il mio primo album da produttore è stato quello con i Gorillaz, dopo tanti anni di lavoro da solista».