Varie, 5 giugno 2009
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Whitney Mererdith
• Bethesda (?) (Stati Uniti) 20 novembre 1969 • «[...] ”Time” l’ha [...] inserita tra le ”100 persone più influenti del mondo”, mettendola accanto a Michelle Obama, Hillary Clinton e Oprah Winfrey [...] inserita nella categoria ”Titani”. Motivo: ”Una delle cose più difficili per un analista di Wall Street è andare controcorrente nel mezzo di un tumultuoso mercato in crescita, quando ognuno fa soldi a man bassa”. Che cosa ha fatto Meredith Withney per essere in prima fila nel mondo della finanza? Era l’ottobre del 2007, Wall Street macinava un aumento dietro l’altro. Un bel giorno, quello di Halloween, arriva lei ed entra a gamba tesa sul palcoscenico di Wall Street. Bionda, tailleur da manager, scarpe con tacco né troppo basso né troppo alto ma sempre dei marchi più noti al mondo, un filo di trucco, unghie in tutte le tonalità del rosso a seconda dell’umore, uno o due fili di perle al collo, Meredith rende pubblica la sua analisi finanziaria sullo stato di Citigroup, il colosso bancario Usa [...] Dice, attenti investitori!, Citigroup non potrà continuare a lungo a distribuire dividendi trimestrali agli azionisti. sottocapitalizzata, aggiunge, e potrebbe presto essere costretta a vendere pezzi pregiati della sua collezione. Scrive la Whitney: ”Crediamo che abbia bisogno di 30 miliardi di dollari di capitali freschi”. Quando il report firmato Meredith Whitney e su carta intestata della società di analisi finanziarie Oppenheimer diventa pubblico, il titolo di Citigroup comincia a scendere e tocca alla fine della giornata un meno 7 per cento, mentre il Dow Jones perde il 2,6. Da quel momento i riflettori inquadrano il settore finanziario degli Stati Uniti rivelando come fosse un gigante dai piedi di argilla. Diviene sempre più chiaro quanta spazzatura c’è nel sistema. E la Whitney diventa una star, l’ospite che tutti si contendono in qualsiasi trasmissione sull’economia. ”Io credo ai numeri e quelli sbagliati o falsi li riconosco”, sentenzia lei. Era quello che aveva sempre sognato. Dopo il liceo nel collegio per sole donne Madeira School McLean, Virginia, e la laurea in economia alla Brown University, Rhode Island, decide di lasciare Washington, dove vive con la famiglia, per New York: vuole entrare nel mondo di Wall Street, attirata dalle possibilità di carriera e guadagno, e dall’alto tasso di adrenalina. Nella classica sceneggiatura di chi improvvisamente diventa famoso, amici e parenti raccontano dettagli che colorano a tinte pastello la vita del celebre di turno. Nel caso della Whitney, una sorella ha ricordato come non fosse la finanza il desiderio di Meredith, ma la veterinaria. L’altra sorella ha offerto a speciali tv, cronache di tabloid e giornali come il ”Wall Street Journal”, l’aneddoto della Meredith bambina (8 anni) che porta a casa 200 dollari a settimana consegnando la copia del ”Washington Post” sull’uscio delle case di Bethesda durante il weekend. Naturalmente coinvolgendo coetanei maschi, ai quali però non dava neanche un centesimo. Verità o leggenda non importa. Qualsiasi dettaglio si adatta a Meredith Whitney come un vestito di alta sartoria. Nella Grande Mela diventa newyorkese come se avesse passato lì tutta la vita. Sceglie il ritmo di vita tipico degli intossicati dal lavoro che girano attorno a Wall Street: la palestra tutti i giorni [...] correndo sul tapis roulant e guardando sui mega schermi installati in ogni impianto che si rispetti solo i canali finanziari; poi la lettura di cinque giornali, in ufficio alle 7 e 30 per lavorare sui bilanci di banche e finanziarie, l’uscita tardi dal lavoro, la vita sociale. Fino a quando le batterie sono scariche e qualche ora di pausa è d’obbligo. brava Meredith nel suo lavoro e si fa notare all’interno della Oppenheimer & Co, tanto che nel giro di pochi anni il suo nome figura al secondo posto della classifica di ”Forbe’s” sugli analisti delle società finanziarie. Si fa conoscere, appare in televisione, e durante una trasmissione incontra l’uomo che poi deciderà di sposare: John ”Bradshaw” Layfield, texano [...] ex campione di wrestling, convertitosi alla professione di commentatore finanziario per conto di Fox News Channel. Tosto come la Whitney, JBL, come lo chiamano tutti, si ”appiccica” con la bionda analista durante una trasmissione, ma dopo essersele dette senza ritegno per un’ora, i due vanno a cena tête-à-tête. Dopo quattro mesi vanno a vivere insieme, poi si sposano. La favola continua seguendo il copione più classico. Il matrimonio non distoglie Meredith dall’impegno del lavoro. Macina rapporto dopo rapporto, dimostra una conoscenza sempre più approfondita di ciò che analizza. Molti si sono chiesti come una donna come la Whitney sia riuscita a rompere il cielo di cristallo e diventare una star: in fondo, intorno al mondo della Borsa ce ne sono tanti, di bravi analisti. Qualcuno ha pensato di trovare la risposta nella combinazione tra il suo religioso rispetto per i numeri e quanto questi raccontano e le disposizioni che l’ex Attorney General di New York Eliot Spitzer emanò nel 2002 in tema di rapporti tra analisti e banche: vietò qualsiasi tipo di compenso da parte delle banche d’affari agli analisti finanziari. Naturalmente, quando per Meredith Whitney è arrivato il successo conclamato la sua vita è cambiata: non solo la presenza fissa in televisione, soprattutto Cnbc e Bloomberg television, non solo il titolo sui giornali finanziari ogni volta che dice la sua, dallo stato delle banche fino alle scelte di Barack Obama e del suo ministro delle Finanze Timothy Geithner per farle uscire dalla crisi, dalle carte di credito al mercato dei mutui immobiliari. Ai primi di marzo 2009, la Whitney decide che è l’ora di affrontare la navigazione con i gradi di comandante della nave: lascia la Oppenheimer & Co e si mette in proprio, fondando la Meredith Whitney Advisory Group Llc. Trova un ufficio di 300 metri quadri al quattordicesimo piano di un palazzo sulla Lexington Avenue angolo con la 44esima, assume un paio di giovani analisti, due segretarie e un venditore dei suoi rapporti finanziari. E comincia la navigazione. ”Ho fatto tutto senza chiedere neanche un dollaro di finanziamento a terze persone”, si vanta. Ha ragione. il suo momento e deve sfruttare il fatto che è arrivata al punto in cui ogni sua parola influenza l’andamento di Wall Street e condiziona le scelte dei grandi manager di banche e assicurazioni. Quanto durerà? Neanche lei lo sa. Di sicuro deve evitare di ripetere l’esperienza che fece molti anni fa Elaine Garzarelli, analista celebre per aver predetto il crollo della Borsa americana nel 1987. In una notte divenne una star, si mise in proprio, poi piano piano le luci della ribalta si spensero una a una, perché altre star prendevano il suo posto. Ma questa è l’America, bellezza» (Antonio De Carlucco, ”L’espresso” 11/6/2009).