ItaliaOggi 5/6/2009, 5 giugno 2009
IL VEDOVO E SANDRINA
Di Valfrido Paoli consulente del lavoro valfrido@asspaoli.com
Storie di Lavoro
Quel ragazzo lo faresti tuttalpiù un liceale e invece si tratta del dott. Maiuscolo, ispettore del lavoro, che proprio in questo momento sta entrando nella casa designata.
Non sarà una visita facile: troverà un vedovo, che tiene a servizio una ragazza di nome Alessandra C., detta Sandrina, ma non la tiene in regola.
E, infatti, il vedovo respinge sdegnosamente il rapporto di lavoro. Sostiene che siamo in presenza di una comunanza di vita e di interessi tra conviventi (famiglia di fatto, Cassazione n. 1833/2009).
Si tratta di un rapporto istituito affectionis vel benevolentiae causa, caratterizzato dalla gratuità della prestazione.
Però il dott. Maiuscolo è solo all’apparenza un ragazzo. Per cui contesta l’affermazione del vedovo.
Ci troviamo difronte – dice – ad un rapporto meramente affettivo e sessuale: la Sandrina infatti non è convivente, ma viene a casa sua nel weekend! Me la chiama comunanza di vita e di interessi quella di una ragazza che si fa viva il sabato e la domenica?
Ogni attività configurabile come prestazione di lavoro – aggiunge il dott. Maiuscolo – si presume effettuata a titolo oneroso, manca nel suo caso la finalità di solidarietà, mentre si concretizza l’ipotesi lucrativa.
E ora l’ispettore scrive, scrive, scrive. Per quanto faccia il Ministro Sacconi, di roba bisogna scriverne molta, dimostrare che non siamo davanti a un rapporto more uxorio richiede tanta carta e tanto tempo.