Roberto Perrone, Corriere della sera 5/6/2009, 5 giugno 2009
GONZALES, IL GUAPO MUY ITALIANO «SOGNO PARIGI E IL GROSSETO IN A»
PARIGI – Cognome lungo, come la simpatia e lo sguardo muy guapo. Fernando Francisco Gonzalez Ciuffardi è uno dei quattro semifinalisti del Roland Garros. Cileno di Santiago, è un veterano, va per i 29 anni: «Mi hanno chiesto se io Federer difendiamo la causa dei vecchi contro i giovani e sinceramente non mi ero mai visto sotto questo aspetto. Come fai a considerarti vecchio a 29 anni?». Risposta esatta. Un caffè con Fernando al bar degli atleti. Il vociante clan russo guarda le semifinali femminili.
Oggi lei affronta Söderling, da favorito.
«Io mi sento sempre favorito ».
Bravo, ma se ci fosse Nadal?
«Penserei la stessa cosa, ma anche che se dici Parigi, dici Nadal ».
Il suo sogno è il Roland Garros?
«Il mio sogno è uno Slam. Ho giocato già una finale in Australia, nel 2007, e l’ho persa, con Federer ».
Nadal o Federer?
«Federer è il giocatore più completo che c’è».
Una bella finale con lui, come la vede?
«Lontana, c’è una partita prima. Lo confesso: ci penso un po’ a vincere il Roland Garros, ma poi preferisco lasciar perdere».
Come ha cominciato?
«Con mio padre Fernando, a 5 anni. Lui andava al circolo e mi portava con sé. Io tiravo contro il muro».
Cosa fa suo padre?
«Era l’amministratore di un mulino. Ora mi aiuta con gli investimenti in Sudamerica».
Sua madre è di origine italiana, si chiama Patricia Ciuffardi.
«Sì, mi pare che suo nonno venisse dalla Sicilia».
Come se la cava con l’italiano?
«Con la cucina benissimo, è la comida migliore che c’è».
E dell’Italia, cibo a parte, cosa conosce?
«Grosseto».
Grosseto?
«Sono tifoso della squadra di calcio, è impegnata nei playoff contro il Livorno».
Un tennista cileno che segue la serie B?
«Nel Grosseto gioca il mio migliore amico amico, Nicolas Cordova, siamo cresciuti insieme. Lui ha iniziato nel Colo Colo, che è la mia squadra preferita. Poi ho anche una passione per la Roma perché c’è Pizarro. Anch’io da piccolo giocavo».
Ruolo?
«Attaccante, ma per poco, il tennis era quello che volevo».
Perché?
«Perché è una prova che fai con te stesso. I problemi che ci sono te li devi risolvere da solo. E poi mi piace il rapporto tra racchetta e pallina».
Quindi da ragazzino non avrà amato un pallettaro.
«Il mio idolo era Becker. Bum, bum. Entiende? ».
Lei certo non è «anziano», ma nel tennis alla sua età molti hanno mollato.
«Io mi diverto a giocare e a vincere. Sono felice di stare qua. Questo è quello che mi motiva».
Si dice un gran bene del suo allenatore, Martin Rodriguez.
«Mi ha molto aiutato a migliorare il mio rovescio».
A una mano: sta tornando alla grande.
« una questione di libertà, la stessa che Martin mi dà. Così sono riuscito a essere me stesso. Ad esempio se un giorno non mi alleno bene, facciamo di meno e la volta dopo recupero. anche uno dei miei migliori amici».
Chi sono gli altri nel circuito?
«Cañas e Acasuso».
Le tenniste che le piacciono di più? Come giocatrici.
«Doverosa specificazione. Henin e, ora, Ana Ivanovic».
Lei comunque è un bel ragazzo, via...
«Sono fidanzato e fedele».
Quando non gioca a tennis che fa?
«Gioco a golf e pesco».
Ascolta musica?
«Anni 80, mi piacciono molto gli italiani. Jovanotti, Ramazzotti, Pausini».
Vincesse il Roland Garros, come vorrebbe festeggiare?
«Col pastel de choclo della mamma. Una ricetta cilena con carne macinata, pollo, mais, uova sode e tanti altri ingredienti. Le interessa?».
Moltissimo.