Vincenzo Chierchia, ཿIl Sole-24 Ore 5/6/2009;, 5 giugno 2009
L’HASSLER DI ROMA DIVENTA UN BRAND
Un pezzo di Trinità dei monti in riva all’Hudson o al Tamigi. questo l’obiettivo dichiarato di Roberto Wirth, proprietario e direttore dello storico Hassler di Roma, giudicato da Condè Nast a inizio anno come uno degli alberghi più belli e lussuosi del mondo. Wirth ha riscoperto così la vocazione di famiglia e ha deciso di lanciare a livello internazionale il brand Hassler hotels& resorts. Nato a Roma nel 1950, Roberto Wirth appartiene alla quinta generazione di una famiglia di origini svizzere che da due secoli si è dedicata all’hotellerie di alta qualità.
La famiglia Bucher-Wirth nell’800 costituì in terra elvetica la prima catena alberghiera d’Europa denominata Palace; in seguito ha gestito hotel di prestigio in Italia, Svizzera ed Egitto (il Semiramis al Cairo). Nel 1890 Franz Josef Bucher incaricò il genero Heinrich Wirth (nonno di Roberto) di recarsi a Roma per prendere in gestione l’Albergo Minerva e successivamente l’Hotel Quirinale acquistato nel 1894. Il figlio di Heinrich Wirth, Oscar (padre di Roberto) iniziò a gestire l’Hassler nel 1921, come partner di un altro albergatore svizzero, Albert Hassler. In seguito la famiglia Wirth è diventata l’unica proprietaria dell’albergo, che è tra i simboli più conosciuti a livello globale dell’ospitalità tradizionale made in Italy a cinque stelle lusso.
Ora l’annuncio del progetto di internazionalizzazione dell’Hassler che Wirth ha deciso di portare avanti insieme a Moreno Occhiolini, per anni tra i top manager del gruppo alberghiero anglo-italiano Forte. prevista la costituzione di una newco che sarà la holding principale per la gestione della catena Hassler, che figura tra i marchi più conosciuti a livello internazionale nella fascia alta della clientela alberghiera. Questa newco sarà aperta a investitori istituzionali. L’obiettivo dichiarato è di sviluppare quelli che sono stati definiti dei «sister hotel» nelle principali piazze alberghiere mondiali: New York, Washington, Chicago, Londra, Parigi, Zurigo; non è mancato un riferimento anche alle realtà emergenti del Medio Oriente come Doha e Jeddah.
Tutti i futuri Hassler nel mondo («almeno dieci in cinque anni ») avranno caratteristiche comuni che connotano peraltro la casa madre, in cima alla scalinata di piazza di Spagna a Roma: saranno utilizzati edifici storici di grande prestigio in posizioni esclusive, lo standard di servizio sarà a livelli top. « una vittoria per il made in Italy» ha commentato Matteo Marzotto, presidente dell’Enit.