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 2009  giugno 05 Venerdì calendario

LA SVEZIA TEME IL CONTAGIO DEI BALTICI

La Banca centrale lettone sta cercando di difendere il cambio fisso con l’euro, il peg, mentre alcuni investitori internazionali stanno vendendo asset legati alla nazione baltica temendo che il collasso possa precipitare in una svalutazione che riduca il valore dei loro investimenti.
Il crollo dell’economia lettone sta minacciando le prospettive di ripresa in Svezia, conosciuta nei libri di testo macroeconomici per il suo famoso salvataggio negli anni 90 delle banche, perché proprio gli istituti di credito di Stoccolma sono tra i più esposti nella regione baltica. il rischio contagio a non far dormire tranquilli i banchieri e i politici di Stoccolma, Francoforte e Bruxelles.
La situazione in Lettonia è «fortemente preoccupante», ha detto il ministro delle Finanze Anders Borg in un comunicato sul sito ufficiale del governo di Stoccolma.
«Le banche svedesi, secondo un rapporto dell’Institute of international finance (Iif), sono coinvolte per l’80% del totale dei prestiti nei Baltici. Inoltre l’esposizione delle banche svedesi nell’Europa centroorientale (Cese) è pari a oltre il 20% del Pil svedese: è quindi comprensibile,visto anche l’alto rapporto tra prestiti e depositi della banche svedesi, che il governo di Stoccolma cerchi di sostenere i Baltici».
Una situazione allarmante visto che l’economia lettone minaccia di contrarsi del 18% nel primo trimestre. Dopo che l’asta di titoli a breve di mercoledì da 50 milioni di lats, poco più di 70 milioni di euro, è andata deserta, il pessimismo è cominciato ad aumentare a Riga. Anche i crediti default swaps legati al governo lettone, che ha puntato tutto su immobiliare e servizi, sono aumentati per il secondo giorno consecutivo. I contratti di questo tipo sono saliti di 60 punti base a 735, il massimo dal 28 aprile. Per assicurare un prestito di Riga da un milione di dollari occorre pagare 73.500 dollari contro i 67.200 di ieri. Naturalmente, come spesso accade in questi casi, le ricadute si sono sparse ai paesi vicini seguendo il classico effetto domino. Così sono saliti i cds di Bulgaria, Estonia e Lituania, tutte legate al cambio fisso.
A un asta di ieri il Tesoro lettone è riuscito a piazzare 2,75 milioni di lat (5,5 milioni di dollari). Ma il fallimento dell’asta di mercoledì ha fatto perdere terreno del 16% alle azioni della banca svedese Swedbank Ab, la maggiore negli Stati baltici. Seb Ab, la seconda banca dell’area, ha lasciato sul terreno l’11%, mentre la Nordea Ab ha perso il 5,2 per cento. Intanto la Ue e l’Fmi,dopo aver concesso una linea di credito da 7,5 miliardi di euro a dicembre, hanno espresso preoccupazione ma dato poche speranze di un pronto aiuto a Riga.
Anzi per il commissario Ue agli Affari economici e monetari, Joaquin Almunia, bisogna correre ai ripari, cominciando a «fare di più per contenere l’aumento del deficit».«La Lettonia - ha affermato Almunia ha bisogno di ridurre il suo deficit in maniera sostanziale attraverso importanti misure di bilancio e strutturali». Le nuove proposte di bilancio presentate dal governo di Riga «sono un passo verso la giusta direzione: ma non bastano». Il timore è che i lettoni ritirino i loro depositi bancari trasformando i lat in euro, creando un vuoto nelle riserve della Banca centrale: a quel punto la svalutazione sarebbe inevitabile.