Ettore Livini, la Repubblica 05/06/2009, 5 giugno 2009
Tante ipotesi. Pochi dati sicuri. E, soprattutto, ancora molti misteri. Il giallo del volo Af447, a cinque giorni dal tragico incidente nei cieli sopra l´Atlantico, è sempre più un giallo
Tante ipotesi. Pochi dati sicuri. E, soprattutto, ancora molti misteri. Il giallo del volo Af447, a cinque giorni dal tragico incidente nei cieli sopra l´Atlantico, è sempre più un giallo. La cui soluzione è chiusa nelle due scatole nere in fondo all´Oceano che sarà molto difficile recuperare. Le uniche certezze, al momento, sono la presenza nell´area di una perturbazione violentissima (600 chilometri di fronte, dice Accuweather) e i messaggi automatici spediti dal "cervello" dell´Airbus A330 tra le 2.10 e le 2.14 Gmt del primo giugno. Il primo a segnalare il distacco del pilota automatico, il secondo e il terzo per il blackout dei computer di bordo, causa o effetto di una depressurizzazione, il quarto per annunciare la perdita di quota. Cos´è successo in questi quattro minuti? Le Monde ha rilanciato ieri un´indiscrezione che ha un certo credito tra gli esperti di sicurezza: l´aereo - scrive il quotidiano francese - è entrato nelle turbolenze alla velocità sbagliata, rallentando troppo. Tanto che Airbus (che ieri non ha voluto confermare) starebbe per spedire una raccomandazione a tutte le compagnie per sensibilizzarle su questo tema. A 35mila piedi di quota la differenza tra la velocità di stallo (quella sotto la quale l´aereo perde portanza e cade) e quella massima (oltre cui sono possibili cedimenti strutturali) è molto ridotta, poche decine di nodi. Superare verso il basso queste soglia ha tra le conseguenze la perdita del controllo del velivolo, l´avaria dei computer e il possibile cedimento dell´aereo (anche senza esplosione). Eventi compatibili con i laconici messaggi arrivati dall´Af447. Resta però il mistero sul mancato mayday dei piloti. A questa quota - in caso di depressurizzazione - ci sono 35 secondi per mettersi le maschere ad ossigeno prima di perdere conoscenza. E i piloti sono addestrati a indossarle in 4 secondi. Bisogna però rendersi conto subito della perdita di pressione. Nel 2005 l´equipaggio di un volo Helios Airways non se n´è accorto e l´aereo è precipitato (con 121 vittime) per l´esaurimento del carburante dopo aver volato per un´ora con l´equipaggio svenuto, guidato solo dal pilota automatico. Le ipotesi sul tavolo restano però molte. Qualcuno cita un paio di "buchi" nei computer di bordo Airbus (in particolare uno Taiwan Airlines e uno Qantas) che hanno causato in passato perdite di quota improvvise di oltre 2mila metri. Si è parlato di ghiaccio sulle ali, di problemi al timone. Ma a rendere più complicato il quadro è arrivata la testimonianza del comandante della spagnola Air Comet in volo quella notte a poca distanza dall´aereo francese. «Abbiamo visto un lampo bianco, precipitato poi in sei secondi». Una dinamica che rilancia la pista del terrorismo, consolidata dal fatto che il 27 maggio una telefonata all´ufficio argentino della compagnia francese aveva annunciato una bomba a bordo del volo Buenos Aires-Parigi in partenza quella sera. "Soffiata" rivelatasi poi falsa. I rottami dell´Airbus A330 sparsi per un raggio di 300 km. fanno in effetti pensare che il jet si sia disintegrato ad alta quota («potrebbero essere stati dispersi anche dalle correnti marine», fa notare il governo brasiliano). Ma la presenza di una lunga striscio di kerosene lunga 12 miglia sul mare sembrerebbe escludere un´esplosione vera e propria. I servizi segreti francesi e americani hanno monitorato in questi giorni le chat e i siti più "sensibili" sotto il profilo del rischio terroristico. Ma non si è parlato dal giallo dell´Af447. Così come non è arrivata alcuna rivendicazione. E il mistero sulle cause della tragedia dell´Af447 è sempre più fitto.