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 2009  giugno 04 Giovedì calendario

COS IBRA E SOCI FANNO RICCHI I PROCURATORI

Bosco Leite, Mino Raiola, Jorge Mendes. Sono loro, i procuratori, i nuovi padroni del calcio mondiale. Il Milan decide di vendere Kakà al Real Madrid? Oltre a portare 64,5 milioni di euro nelle ormai boccheggianti casse di via Turati, necessari nel caso l’azionista Fininvest non decida di mettere mano al portafoglio, il passaggio del fuoriclasse brasiliano farà staccare un bell’assegno anche per il padre del campione:uno degli ultimi nodi sarebbe proprio la commissione spettante a Bosco Leite che si potrebbe attestare a qualche milione di euro. Copione simile per Slatan Ibrahimovic:se lo svedese cambierà casacca (destinazione Barcellona) una fetta milionaria della torta potrebbe passare nella cassaforte della Sportman con sede nel paradiso (fiscale) dorato di Montecarlo: quest’ultimafa capo a Mino Raiola, meglio noto per essere il procuratore del giocatore svedese.
Raiola, figlio di immigrati italiani trasferitisi in Olanda nel 1959, conosce Ibrahimovic da prima dei tempi dell’Ajax.Amicizia d’affari: tanto per dare un’idea dei suoi compensi, già l’ultimo contratto firmato da Ibrahimovic con l’Inter (da circa 18 milioni lordi) gli potrebbe aver fruttato qualche milione di euro.
Raiola è uno dei procuratori al mondo che si muove per cifre a sei zeri.Come lui pochi altri,che spesso diventano ricchi grazie all’acquisto dei diritti economici dei giocatori che poi rivendono con forti plusvalenze. Il caso principe resta Jorge Mendes, procuratore portoghese di Cristiano Ronaldo e di Josè Mourino che lo scorso anno ha portato Quaresma all’Inter. Dopo una modesta carriera da giocatore Mendes ha messo in piedi un’impresa: la Gestifute, sede a Oporto, che fattura diverse decine di milioni di euro all’anno.
Tuttavia quello degli agenti dei campioni, un tempo chiamati in modo più artigianale procuratori, è oggi un mondo variegato suddiviso in due categorie. Quelli che guadagnano tanto. Altri, racchiusi in un sottobosco disordinato,che fanno fatica a sbarcare il lunario. In genere nel settore un procuratore può arrivare a incassare il 5% sull’ingaggio lordo del giocatore, ma di più nel caso il trasferimento preveda lunghe trattative in Paesi calcisticamente fertili come Brasile e Argentina. Un mestiere che siè sviluppato in Italia nella metà degli anni 80, subito dopo la fine del vincolo altrasferimento e che ha conosciuto una fase cupa tre anni fa con le vicende giudiziarie della Gea e con il procedimento di sospensione di Alessandro Moggi. Tra i pionieri ci sono manager come Claudio Pasqualin, l’avvocato tra i soci della Pasqualin Dammicco Partners che oggi tra i suoi assistiti ha Gennaro Gattuso ma che è salita agli onori della cronaca in passato soprattutto per aver seguito il trasferimento record di Giuseppe Lentini dal Torino al Milan e per aver curato gli interessi di Alex Del Piero e di Gianluca Vialli. Ma anche Dario Canovi, fautore della trattativa che aveva portato negli anni 80 il brasiliano Paulo Roberto Falcao alla Roma. Un nucleo storico che annoverava anche Antonio Caliendo, agente di Roberto Baggio, al quale si sono aggiunti ex calciatori come Oscar Damiani, Bruno Carpeggiani, Giuseppe Sonetto, ma soprattutto Giovanni Branchini, il manager che ha seguito l’arrivo di Ronaldo all’Inter, oggi a capo della Branchini Associati, società che genera all’anno circa un milione di euro di utili. «I volumi di affari cambiano di anno in anno nel nostro settore. Certo tutti aspettano il gran salto di qualità di un giocatore che ti può far crescere il fatturato anche del 15- 20%» spiega Branchini, che nel bilancio 2008 ha potuto inserire gli introiti del passaggio di Luca Toni al Bayern Monaco.
L’ultima ondata di manager ha visto l’arrivo di agenti come Sergio Berti, che nella sua scuderia ha il romanista Daniele De Rossi ma anche Christian Vieri, fino ad arrivare a Tullio Tinti, procuratore di Pippo Inzaghi, a Gaetano Fedele, agente di Cannavaro, ea Claudio Vigorelli che assiste diversi giocatori del Milan e dell’Inter. A questa lista si aggiunge Ernesto Bronzetti, punto riferimento del Milan in Spagna, ma anche Federico Pastorello, che lavora sempre con i club della Liga dove tra i suoi assistiti ha Giuseppe Rossi, fino all’ex nazionale Moreno Roggi, che opera in Inghilterra,e all’avvocato Giuseppe Bozzo, procuratore di Antonio Cassano e Fabio Quagliarella, due pezzi pregiati del calcio mercato 2009.
I nuovi regolamenti prevedono che oggi si possano assistere anche i club con mandato specifico: business importante intorno al quale (soprattutto per società come Lazio e Inter) hanno lavorato i manager Vincenzo Morabito e l’italosvizzero Vinicio Fioranelli, salito agli onori della cronaca per far parte della cordata che vorrebbe comprare la Roma dai Sensi. C’è chi poi ha allargato, addirittura, il business all’Asia: come l’avvocato romano Oberto Petricca, amico dell’ex romanista Tonino Cerezo, che allena da anni negli Emirati Arabi. Petricca ha portato in Italia giocatori come Nanami (al Venezia), Nakamura (alla Reggina), Yanagisawa (alla Sampdoria) e Ogasawala (al Messina). Che la nuova frontiera milionaria sia proprio quella?