M. Lud., ཿIl Sole-24 Ore 4/6/2009;, 4 giugno 2009
«SEQUESTRATI ALLA MAFIA 3,3 MILIARDI»
Maroni e Manganelli assicurano: «Mai come in questo periodo la lotta alla criminalità organizzata ha avuto grandi risultati ». Insieme al capo della Polizia, il ministro dell’Interno convoca una conferenza stampa per fare il bilancio dell’attività contro le mafie dopo un anno di Governo.
I numeri parlano di 270 operazioni di polizia giudiziaria, 2.894 persone arrestate di cui 207 latitanti (9 dei 30 più pericolosi), 4.314 beni sequestrati per un valore di 3,3 miliardi di euro. Nel 2009 ammonta invece a 535 milioni di euro il valore dei beni confiscati ai clan. Secondo il ministro il disegno di legge sicurezza, una volta approvato definitivamente dal Senato, fornirà «ulteriori strumenti per continuare senza sosta l’azione di contrasto che ha l’obiettivo di annientare la mafia ». Un impegno, sottolinea Maroni, «esteso anche ai controlli sulle infiltrazioni negli appalti pubblici: vigiliamo in particolare sull’Expo di Milano e sulla ricostruzione dopo il terremoto in Abruzzo».
Ma il responsabile del Viminale e il titolare del Dipartimento di Pubblica sicurezza mettono in rilievo anche il cosiddetto «modello Caserta» vale a dire le iniziative di contrasto al clan dei casalesi nel casertano, con il potenziamento degli uffici investigativi e dell’attività del controllo del territorio con l’invio di 400 unità delle forze dell’ordine e 350 militari.
In proposito il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha reso noto che sulle pattuglie miste militari-forze di polizia «c’è l’impegno del premier Berlusconi ad approvare la richiesta di rinnovo al primo consiglio dei ministri che sarà la settimana prossima. E con Maroni c’è intesa». La Russa ha rinnovato l’intenzione di aumentare il numero di militari impegnati nelle città a 4 mila unità e «di almeno raddoppiare il numero di pattuglie riducendo l’impegno a presidio di obiettivi sensibili». L’aumento degli effettivi,ha aggiunto, «non comporterà un solo euro di costo in più, oltre ai 30 milioni di euro ogni sei mesi già spesi oggi».
Ma non va dimenticato che nel Consiglio supremo di difesa del 27 maggio scorso il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, aveva fatto notare come fosse necessaria una valutazione delle iniziative in corso«sull’impiego di personale delle Forze Armate sul territorio nazionale, in concorso con le Forze dell’Ordine e la Protezione Civile» come ha spiegato una nota del Quirinale, «tenuto conto delle limitate risorse disponibili e delle esigenze crescenti di impegno operativo dello strumento militare nelle aree di crisi».
In sintesi: i fondi per il sistema Difesa e Sicurezza sono ridotti – e lo saranno ancora di più nei prossimi anni – perciò è inevitabile ottimizzare al massimo il loro impiego. Se vi è priorità, fa intendere il Colle, non è certo per i pattuglioni in città ma per le (costose) mission internazionali.