Francesco Tortora Corriere.it 3/6/2009, 3 giugno 2009
Gli uomini che sposano donne giovani vivono più a lungo. Lo dimostra il professore Sven Drefahl del Max Planck Institute for Demographic Research di Rostock con uno studio sulle persone morte in Danimarca tra il 1990 e 2005 dal titolo «How does the age Gap between Partners affect their survival» (come la differenza di età tra partner influenza la sopravvivenza)
Gli uomini che sposano donne giovani vivono più a lungo. Lo dimostra il professore Sven Drefahl del Max Planck Institute for Demographic Research di Rostock con uno studio sulle persone morte in Danimarca tra il 1990 e 2005 dal titolo «How does the age Gap between Partners affect their survival» (come la differenza di età tra partner influenza la sopravvivenza). Risultato: gli uomini legati a donne più giovani di 7-9 anni hanno l’11% di probabilità in meno di morire prematuramente e questa cifra aumenta fino al 20% se la partner ha circa 15-17 anni meno. Ma quali sarebbero i motivi all’origine di questo vantaggio? Una spiegazione plausibile potrebbe essere ricercata in una sorta di «selezione naturale all’origine»: è più facile che uomini di per sè in salute, di successo e con qualità singolari possono attrarre donne tanto più giovani. Inoltre - secondo l’autore - una donna giovane potrebbe essere più efficiente nel prendersi cura di un partner anziano, e trasmettergli energia e voglia di vivere. Dallo stesso studio risulta che per le donne sposare un uomo più giovane non si traduce in alcun vantaggio in termini di longevità. Anzi: le signore che hanno una differenza di età di 7-9 anni rispetto al partner hanno il 20% di possibilità in più di morire prematuramente, percentuale che arriva al 30% se la differenza di età tocca i 15-17 anni. Spiegazione del professor Drehal: «Le donne generalmente hanno più rapporti sociali degli uomini. Ciò significa che sono molto meno dipendenti degli uomini per tutto ciò che è legato alla salute e alla socialità. Da ciò consegue che un marito giovane non può influenzare la longevità della consorte».