ANTONIO PALADINO, ITALIA OGGI, 3/6/2009, 3 giugno 2009
Nei Tar giacciono 680 mila ricorsi - Nel 2007 sono stati depositati nelle segreterie dei tribunali amministrativi regionali ben 56 mila nuovi ricorsi, dato in leggera flessione rispetto all’anno precedente
Nei Tar giacciono 680 mila ricorsi - Nel 2007 sono stati depositati nelle segreterie dei tribunali amministrativi regionali ben 56 mila nuovi ricorsi, dato in leggera flessione rispetto all’anno precedente. Una diminuzione che emerge più chiaramente anche in secondo grado, con oltre 6 mila ricorsi nel 2007 rispetto ai 7.140 del 2006. La materia prevalente dei nuovi ricorsi è sempre quella dell’edilizia e dell’urbanistica, seguita a ruota dai ricorsi contro l’attività in genere della pubblica amministrazione. Tuttavia, sono ancora giacenti oltre 700 mila ricorsi nelle segreterie dei Tar e del Consiglio di stato. Un dato che desta viva preoccupazione soprattutto per l’esigenza di riportare il processo amministrativo a livelli compatibili con il principio costituzionale della durata ragionevole del processo. quanto si evince dalla lettura della relazione sullo stato della giustizia amministrativa nel 2007, presentata dal governo pochi giorni fa in parlamento. Un documento che evidenzia come, in quell’anno, prosegua il trend in discesa del numero di nuovi ricorsi depositati (58 mila nuovi ricorsi, meno 3,5% rispetto al 2006). La maggior parte dei ricorsi introitati è stata depositata al Tar Lazio, sede di Roma (11.957 ricorsi), poi al Tar Campania, sede di Napoli (7.768), al Tar Sicilia, sede di Catania (3.403), al Tar Lombardia, sede di Milano (2.899) e, infine, al Tar Sicilia, sede di Palermo (2.761). Nel 2007 i settori di intervento dei ricorsi sono stati «disparati». La materia prevalente, come negli ultimi quattro anni, è stata quella dell’edilizia e dell’urbanistica che, con oltre 16 mila ricorsi, rappresenta quasi il 30% del totale. Un dato che, afferma la relazione, «denota una persistente conflittualità legata al governo del territorio e all’applicazione delle normative degli enti locali in materia». A seguire i ricorsi sull’attività della pubblica amministrazione (ad esempio, contratti, provvedimenti delle Authority, accesso ai documenti), con ben 9.688 nuovi atti depositati. Al terzo posto di questa graduatoria, la relazione mette i ricorsi in materia del pubblico impiego (quella dei settori non contrattualizzati, in quanto gli altri sono devoluti al giudice ordinario). In questa categoria sono stati classificati ben 8.754 nuovi ricorsi (il 16% del totale dei nuovi atti depositati). Infine, la relazione sottolinea «con viva preoccupazione» il dato relativo al numero dei ricorsi per esecuzione del giudicato, sintomo, questo, della «resistenza» delle pubbliche amministrazioni a dare esecuzione alle sentenze del giudice amministrativo). Nel 2007, ben 2.020 ricorsi per ottemperanza sono stati infatti depositati nelle segreterie dei Tar. Le decisioni, maggiori rispetto al dato del deposito di nuovi ricorsi, sono state 91.213, tra queste 42.803 sentenze e sentenza brevi e 48.410 decreti decisori. Come per il 2006, la percentuale delle pronunce di rigetto prevale, anche se di poco, su quelle di accoglimento (circa il 53% del totale). Fin qui, l’attività dei Tar. Al Consiglio di stato il numero dei ricorsi in entrata ha registrato una diminuzione (6.199 nuovi ricorsi, meno 10% rispetto al 2006). Il settore prevalente in secondo grado rimane quello del pubblico impiego non contrattualizzato (26,24% del totale ricorsi). Seguono i ricorsi in materia di edilizia e urbanistica e i ricorsi in materia di industria, commercio ed artigianato e quelli sull’attività della pubblica amministrazione. Anche a Palazzo Spada le decisioni definitive risultano superiori ai ricorsi in entrata. Nel 2007 ben 6.512 decisioni, tra sentenze e sentenze brevi (5.420) e decreti decisori (1.092). Anche qui, nel merito, le decisioni di rigetto superano quelle di accoglimento (63% rigetto, 37% accoglimento). A fine 2007 però, un dato preoccupa. Ed è quello dei ricorsi giacenti, sia in primo grado che a Palazzo Spada. In primo grado, ci sono circa 680 mila ricorsi, mentre al Consiglio di stato giacciono circa 32.000 ricorsi. Nonostante il trend positivo, l’elevata quantità dei ricorsi giacenti nelle segreterie dei Tar (soprattutto Roma e Napoli) continua a destare «viva preoccupazione». Pertanto, prima di un intervento legislativo, la relazione evidenzia che occorre mettere in pratica «idonee misure organizzative», soprattutto per rispondere prontamente al rispetto del principio costituzionale della ragionevole durata del processo. I rimedi? Come ha dichiarato il presidente del Consiglio di stato, Paolo Salvatore, nel suo discorso di insediamento, possono effettuarsi udienze monotematiche e individuare «cause serali», vale a dire cause su cui si è formato un consolidato indirizzo giurisprudenziale, senza dimenticare che un forte impulso allo smaltimento delle giacenze potrà realizzarsi con l’informatizzazione del lavoro. Strumenti questi che, grazie anche alla necessaria collaborazione della classe forense, permetteranno di «conseguire significativi miglioramenti per il futuro».