S. Car., ཿIl Sole-24 Ore 3/6/2009;, 3 giugno 2009
FIGLIO PREDILETTO E DOTI DA LEADER
Non si sa che faccia abbia: l’ultima foto circolante lo ritrae ancora bambino. Il condizionale è d’obbligo per tutto quanto lo riguarda, perché pochi personaggi sono più misteriosi di Kim Jong-un. L’erede designato alla guida del regime fondato da Kim Il-Sung - il "presidente eterno", tecnicamente capo dello stato anche da morto- saprebbe parlare l’inglese, il tedesco e forse anche il francese, perché ha studiato in Svizzera alla scuola internazionale di Berna. Non è nemmeno sicuro se sia nato nel 1983 o, come più probabile, l’8 gennaio 1984. Sua madre è la terza moglie di Kim Jong-Il, Ko Yong-hui, ballerina professionista nata a Tsuruhashi, la "Koreatown" di Osaka, e morta nel 2004: non è del tutto certo che Kim Jong-Il l’abbia legittimata come moglie ufficiale. Proprio la mancata formalizzazione come moglie di Song HyeRim avrebbe fin dall’inizio intaccato le chanches di Kim JongNam (37 anni), suo figlio e primogenito del dittatore, dalle cui grazie è uscito definitivamente dopo una serie di disavventure pubbliche: si era fatto beccare in Giappone nel2001 con un passaporto falso perché voleva visitare Disneyland, e avrebbe mostrato eccessiva indulgenza a vizi capitalistici nel casinò di Macao. Quanto al secondo figlio del dittatore e di Ko Yong-hui, Jongchul (27 anni), non avrebbe mostrato mai quella che in gergo militare si definisce come "attitudine al comando" (preferendo semmai la musica rock: sarebbe stato lui a invitare a Pyongyang Eric Clapton per un concerto). Così almeno ha rivelato l’unica fonte diretta, il cuoco di sushi giapponese del dittatore, che ha scritto un libro con lo pseudonimo di Kenji Fujimoto, secondo cui il figlio preferito è Jong- un, somigliante al padre anche fisicamente al punto che tende a ingrassare e forse soffre già anch’egli di diabete. Un ragazzo che avrebbe dimostrato qualità di leadership anche nel giocare a basket, sport che lo appassiona ( sarebbe un fan della Nba).
Sulla sua ascesa le prime anticipazioni sono arrivate dall’agenzia sudcoreana Yonhap, la stessa che in aprile ha rivelato il suo ingresso nella National Defense Commission, un organismo delle forze armate. Il quotidiano Dong-a ha riportato che al Nord sono affiorate nuove canzoni patriottiche che si riferiscono a lui come «Generale Kim». Una connotazione militaresca probabilmente essenziale per far superare l’handicap della sua giovane età, in una cultura che tenderebbe a penalizzarlo. Fonti di intelligence sudcoreana concordano: è proprio l’ultimo rampollo il più capace dei tre fratelli.
Alcuni esperti ritengono però che la fase di transizione sia complessa, con un ruolo spiccato e tutoriale del 62enne cognato del dittatore, Chang SungTaek,un tempo in disgrazia e riemerso come figura-chiave durante la convalescenza estiva post-ictus del "caro leader”.