Andrea Curiat, ཿIl Sole-24 Ore 1/6/2009;, 1 giugno 2009
NEI SOGNI DEI GIOVANI TRIONFA IL MADE IN ITALY
«Ed ecco che, a sorpresa, la Fiat supera la Ferrari di cinque posizioni. Davanti a lei, ora, c’è solo Eni». I numerosi fan della Rossa non abbiano paura: non è l’improbabile cronaca di un fantomatico circuito di Formula Uno ma, più semplicemente, sono i risultati dell’ultima edizione dell’Employer of Choice Survey. L’indagine è stata realizzata da Emblema, la società di consulenza leader nel campo del placement universitario e del corporate recruiting, che ha chiesto a più di 30mila giovani laureati di indicare la propria "azienda dei sogni", l’impresa ideale presso cui trovare lavoro, nel corso della Virtual Fair, il primo career day che si è svolto interamente online il 22 aprile scorso. E se i risultati non sono forse al fulmicotone come quelli di una gara di F1, riservano nondimeno qualche sorpresa interessante.
Il podio, prima di tutto, presenta un terzetto di aziende italiane: in testa c’è il colosso energetico Eni, con il 9,22% delle preferenze, seguito a breve da Fiat con il 7,03% e da Unicredit Group con il 6,45 per cento. Nella Top ten delle aziende più ambite dai giovani rientrano anche, nell’ordine, L’Oreal, Procter&Gamble, Coca Cola Hbc Italia, Ferrari, Bnl-Bnp Paribas, Mondadori ed Enel. «Sino all’anno scorso, la Ferrari precedeva la Fiat nelle preferenze dei giovani» osserva Marco De Candido, managing director di Emblema. «Evidentemente – aggiunge – lo sprint del gruppo torinese è legato all’entusiasmo suscitato dall’apertura sul mercato americano legittimata dal Presidente Obama ».
Le altre aziende presenti in classifica spiccano per dimensioni e solidità del brand, ma anche per vicinanza ai giovani e al mondo delle università tramite apposite campagne di recruiting. «Eni – rileva ancora De Candido – è l’azienda che investe la maggior quantità di risorse per conoscere e reclutare i laureandi negli atenei italiani, senza contare il fatto che ha una Corporate university pensata espressamente per i giovani». Discorso simile per Unicredit e L’Oréal, e così per Coca-Cola che, negli ultimi cinque anni ha cominciato ad avvicinarsi al mondo universitario partecipando a career day e ad altre simili iniziative. Ma quali sono le motivazioni che indirizzano le preferenze dei giovani verso le singole aziende? Per il 16,3% degli intervistati, il primo e più importante criterio è dato dalla stabilità del gruppo, soprattutto in tempi di crisi e incertezze economiche. Il 14,6% dei giovani punta a quella che ritiene essere l’azienda leader nel settore di riferimento, mentre il 10,1% cerca una realtà dinamica. Importanti anche la qualità dei prodotti e servizi forniti (per il 7,5%), le opportunità di carriera in campo internazionale (6,3%) e la costante innovazione tecnologica (5,7%); solo l’1,9%indica come criteriodi riferimento l’ubicazione geografica, segno di una maggiore propensione alla mobilità.
Spicca anche il dato relativo ai canali di informazione ritenuti più efficienti: il 28,8% dei ragazzi interagisce all’interno di social network per raccogliere dati e consigli utili circa i potenziali datori di lavoro, a fronte del 24,2% che ricorre in primo luogo agli uffici placement e ai career day d’ateneo e al 20,2% che fa riferimento ai siti internet aziendali e di ricerca lavoro. «Visto il successo di Facebook e simili – conclude De Candido – abbiamo deciso di indagare per la prima volta in questa direzione, e il risultato è stato sorprendente: i social network rappresentano una moderna piazza di incontro con altre persone alla ricerca di lavoro e un moltiplicatore di contatti».