Jacopo Giliberto, Il sole 24 ore 28/5/2009, 28 maggio 2009
LA GREEN ECONOMY SCOPRE IL PANNELLO SOLARE
In Sicilia sarà costruita la prima centrale a specchi riflettenti
Una centrale solare in Sicilia che, con il consorzio tutto italiano Freesun, non usa i pannelli al silicio bensì specchi d’alluminio speciale, secondo la tecnologia "termodinamica" su cui si batte lo scienziato Carlo Rubbia. I pannelli antifurto della Solarday di Mezzago (Milano): se sono rubati, smettono di funzionare. Sono esempi di come la green technology italiana cominci a decollare. Ne è testimonianza il riconoscimento conseguito dall’Italia: il ministro statunitense dell’Energia e dell’innovazione, Steven Chu, ha definito il padiglione italiano nell’Università Tsinghua di Pechino realizzato dal ministero italiano dell’Ambiente come esempio dell’edilizia ecointelligente che deve essere sviluppata per ridurre i consumi e migliorare la qualità degli ambienti urbani.
All’Intersolar in corso alla Fiera di Monaco di Baviera alcune di queste tecnologie italiane sono in mostra. il caso degli specchi di alluminio dell’Almeco, azienda di San Giuliano Milanese che fattura un centinaio di milioni (con 300 addetti) nei suoi tre stabilimenti, quello alle porte di Milano e le fabbriche in Francia (nel Delfinato) e in Germania (nella Sassonia Anhalt). Produce per tutte le industrie elettriche i riflettenti per le lampade (dalle conchette delle minuscole lampadine alogene fino ai colossali riflettori che illuminano gli stadi di calcio), con l’80% del mercato europeo, «ma questo segmento ha risentito in modo pesante delle difficoltà dell’economia internazionale – spiega Onorato Fiorentini, amministratore delegato dell’Almeco, azienda delle famiglie Fiorentini e Visigalli con una partecipazione della GE Capital – mentre è in crescita veloce il settore degli specchi solari». Quest’anno, mentre l’economia fatica a ripartire, gli specchi d’alluminio per centrali solari volano del 25%.
Gli impianti termodinamici a concentrazione funzionano con il principio degli "specchi ustori" con cui lo scienziato siciliano Archimede mandava in fiamme le navi della flotta romana di Marcello che assediava Siracusa: si concentra in un solo punto l’energia del sole. Nella centrale elettrica, si fa bollire l’acqua e con il vapore si fa girare la turbina collegata con il generatore di corrente. Il 90% delle centrali solari a concentrazione solare (fortissima la Spagna) usa specchi di vetro. Si stima che il 10% di questi si spezzi prima ancora che la centrale funzioni. L’Almeco ha inventato specchi di alluminio, leggerissimi e infrangibili. Da questa tecnologia ne nasce un’altra.
L’Almeco infatti fa parte del consorzio Freesun che insieme ad altri soci (tra questi la società di ingegneria Fera, la Donati, l’Imat del gruppo Marcegaglia, le Università di Firenze e Catania) un paio di mesi fa ha tenuto la prima assemblea per decidere dove costruire una nuova, rivoluzionaria centrale solare termodinamica a concentrazione. Con ogni probabilità sarà nel Siracusano, terra di Archimede. Nella zona tra Noto e Priolo.
Il programma governativo Industria 2015 ha finanziato il progetto con un contributo di circa 14 milioni. Imprese come queste – come la Solarday, primo produttore italiano di moduli fotovoltaici, che con il sistema Spim migliora l’efficienza dei pannelli e ne impedisce il furto, come l’Almeco e gli specchi siracusani, come il consorzio Freesun – piacciono all’estero. Tant’è che le imprese italiane invitate dal ministero dell’Ambiente a costruire il Padiglione Italia stanno riscuotendo successo.