corrieredibologna.it, 3 giugno 2009
editoria Lo «Schiaffo» dei libri lettera Stanno piegati in una busta e si spediscono per posta I racconti a colori diventano oggetti da collezione Piccoli piccoli
editoria Lo «Schiaffo» dei libri lettera Stanno piegati in una busta e si spediscono per posta I racconti a colori diventano oggetti da collezione Piccoli piccoli. Preziosi come gioielli. In edizione limitata, da collezionare. Curati ciascuno come si curerebbe un figlio che ancora deve crescere. Quasi futuristi, per quanto sono veloci. E giovani. Perché partoriti dalla mente (e dalle mani) di un gruppo di trentenni stregati dalle parole e dai disegni. I libri-cartolina della «Schiaffo edizioni», imbustati e spedibili come lettere, sono tutto questo. Un vero e proprio concentrato di buona lettura e bella fattura che è nato quasi per caso ed è in continua trasformazione. L’IDEA - Tutto nasce un giorno di due anni fa da un gruppo di amici di vecchia data legati dalla passione per la grafica e già costituitisi nel collettivo «Meat». A raccontare la «scintilla», con lo stesso gusto per i particolari che poi mette nei suoi racconti pieghevoli, è Roberto Malpensa, 30 anni, grafico. «Il nostro editor dei testi e uno degli illustratori che fa parte della squadra di Schiaffo un giorno si sono chiesti come potevano unire le proprie competenze, la scrittura e l’illustrazione». Hanno provato con una cartolina pieghevole. Doveva essere un formato sperimentale per i primi numeri, dettato principalmente da ragioni economiche. rimasto sempre così. «Perché la spedibilità – spiega Malpensa – è diventata una delle caratteristiche irrinunciabili». Il nome «Schiaffo» è stata una decisione altrettanto veloce. «I nostri racconti pieghevoli – continua Malpensa – sono immediati e inaspettati, proprio come uno schiaffo che arriva quando meno ce lo si aspetta». Le prime cartoline sono state realizzate in autoproduzione. Il pubblico ha risposto subito. «E dopo i primi due numeri-pilota, un po’ crudi per i contenuti e l’estetica – racconta Luca Lattuga, 25 anni, anche lui grafico – abbiamo capito che si poteva andare avanti e abbiamo cercato referenti istituzionali». Il Comune di Vignola, di cui Luca Lattuga e un altro membro di «Schiaffo» sono originari, ha creduto nel progetto. E ogni anno finanzia i ragazzi con circa un migliaio di euro. Che è la somma con cui loro riescono a malapena a coprire i costi di due numeri. Ogni «libro» viene tirato in 500 copie: una copia costa ai giovani creativi un euro, loro ne chiedono solo due a chi poi comprerà la cartolina in libreria. Il sovraccarico minimo per poter stampare il numero successivo. «Abbiamo iniziato da cento copie – ricorda Lattuga – e dopo due anni siamo arrivati a 500: il successo lo dobbiamo soprattutto a una mostra realizzata a Vignola. Alla fine del primo anno con il finanziamento del Comune abbiamo stampato mille copie di un poster che conteneva sei racconti, i primi sei numeri del primo anno di lavoro». Da lì l’exploit e il contatto con scrittori bolognesi del calibro dei Wu Ming e di Gianluca Morozzi che hanno aderito al progetto con loro scritti, poi illustrati da disegnatori più o meno noti agli appassionati. Ma la ricerca del grande nome non è certo la molla che spinge i creatori di «Schiaffo» nel loro lavoro di selezione. Anzi. «La nostra struttura – spiega Massimo Pastore, 30 anni, grafico di professione – è quella di un bando sempre aperto: scegliamo i racconti che devono restare entro le cinquemila battute a prescindere da chi ce li manda. Non facciamo distinzione tra il lattaio di Vignola e il grande scrittore di fama nazionale e internazionale. Chiaro che siamo contenti se abbiamo un grande nome, ma non è il nostro obiettivo». IL FUTURO - Ed ecco «arruolato» un esercito di esordienti, narratori improvvisati, scrittori della porta accanto che vedono finire (gratuitamente) la loro opera in un oggetto da collezione. Una volta scelto il racconto dagli editor, la palla passa i grafici che scelgono l’illustratore più adatto allo scritto. «Vediamo quali si sposano meglio – spiega Malpensa – e li mettiamo in comunicazione: da quest’incontro spesso poi nascono sodalizi artistici e collaborazioni nuove, che poi fanno da traino a noi e ci fa conoscere in altri contesti, anche fuori da Bologna». E, chissà, se arrivassero i finanziamenti dal Comune di Bologna, la squadra di questi trentenni (e la loro passione a guadagno zero) potrebbe arrivare nei grandi circuiti nazionali. Sarebbe uno schiaffo alla pigrizia culturale e ai luoghi comuni che considerano le nuove generazioni povere di idee e di slanci. PER PARTECIPARE - Gli scrittori, esordienti ed esperti, possono inviare i racconti all’indirizzo penna@schiaffo.tastemeat.com; gli illustatori i loro disegni a matita@schiaffo.tastemeat.com. A Bologna «Schiaffo edizioni» vende nella libreria Modo Infoshop (via Mascarella) e Leggere Strutture (via Ferrarese) . Daniela Corneo daniela.corneo@rcs.it 02 giugno 2009