Varie, 1 giugno 2009
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Stronach Frank
• (Franz Strohsack) Kleinsemmering (Austria) 6 settembre 1932. Industriale. Fondatore e presidente di Magna, terzo gruppo mondiale della componentistica per auto (74.350 dipendenti e 24 miliardi di dollari di fatturato nel 2008, tra i suoi maggiori clienti anche i tre marchi del gruppo Fiat) • «[...] La carriera di Stronach nell’industria automobilistica è iniziata nel 1957, quando fondò una piccola società in un garage di Toronto: il primo contratto che si assicurò fu la fornitura di alcuni componenti per Gm. [...]» (“Il Sole-24 Ore” 31/5/2009) • «[...] sul suo certificato di nascita c’è scritto padre sconosciuto, la madre viveva di lavori saltuari nella frazione povera di Kleinsemmering, borgo della Stiria a una paio d’ore d’auto da Vienna. Unica ricchezza della famiglia: un maiale, nutrito con gli avanzi trovati per le vie del paese. L’emigrazione, a 22 anni, è una scelta frutto della necessità. E il primo lavoro in Canada sa di leggenda: lavapiatti in un ospedale pubblico. Poi la storia prende la direzione giusta: Frank, che è riuscito a studiare da perito industriale, affitta un garage e inizia a lavorare componenti metallici per alcune aziende meccaniche. Nel 1969 fonde la sua società con Magna, già allora quotata in Borsa. È la consacrazione, diventa un personaggio pubblico sia in Canada che in Austria, dove viene considerato una specie di Re Mida capace di trasformare in oro ogni cosa che tocca. [...] Una delle due figlie, Belinda [...] è famosa quasi quanto lui: lo ha affiancato per anni nella guida dell’azienda, nel 2005 è diventata perfino ministro e qualche anno prima aveva fatto parlare di sé perfino a Washington, per una sua presunta liaison con Bill Clinton. Per Stronach, appassionato di calcio, per molti anni presidente della Bundesliga austriaca e dell’Austria Vienna, è una specie di marcia trionfale. Con due dolorose battute d’arresto. La prima è del 1988, quando decide di entrare in politica e si candida per il partito liberale canadese. È convinto di stravincere e di entrare trionfalmente nel Parlamento di Ottawa. E invece viene clamorosamente sconfitto. Il secondo fiasco [...] mentre si appresta a muovere all’assalto di Opel, Stronach è costretto ad alzare bandiera bianca nel suo secondo ramo d’attività, forse la sua vera passione: l’allevamento dei cavalli. La Magna Entertainment Corporation, in sigla Mec, il più grande gruppo mondiale per la selezione e lo sfruttamento commerciale dei purosangue, che gestisce anche ippodromi e scommesse, dichiara la bancarottae porta i libri in tribunale. Per il miliardario austriaco non è solo un passatempo: le attività del gruppo fallito venivano valutate intorno al miliardo di euro, la società era arrivata a possedere più di 1.000 cavalli da corsa. A bruciare di più è però il danno di immagine. [...] Stronach aveva rifiutato per il gruppo un’offerta giudicata dagli analisti più che interessante. Non aveva voluto cedere perché credeva nel suo progetto: rendere gli sport ippici popolari come football o baseball. Non ci è riuscito. [...]» (Angelo Allegri, “Il Giornale” 30/5/2009).