Glauco Maggi, La Stampa 1/6/2009, 1 giugno 2009
Le materie prime stanno attraendo sempre più il pubblico degli investitori: nei soli primi cinque mesi del 2009, fino al 18 maggio, sono già stati registrati sulla Borsa di Londra-Milano scambi di Etc (Exchange Traded Commodities, la versione degli Etf dedicata alle commodities) per 1
Le materie prime stanno attraendo sempre più il pubblico degli investitori: nei soli primi cinque mesi del 2009, fino al 18 maggio, sono già stati registrati sulla Borsa di Londra-Milano scambi di Etc (Exchange Traded Commodities, la versione degli Etf dedicata alle commodities) per 1.439 milioni di euro, quasi pari a quanto negoziato durante l’intero 2008 (1500,5 milioni di euro). In due anni, dal maggio 2007, gli Etc in oro sono balzati da un flusso netto cumulativo di 2000 milioni di dollari a poco meno di 6000, mentre il flusso degli Etc sul petrolio ”lunghi”, al netto degli opposti Etc ”short” (i primi puntano all’aumento del prezzo del greggio, i secondi puntano sul suo calo) è schizzato dai circa 170 milioni di dollari di settembre-ottobre 2008 agli oltre 1500 milioni attuali. Un settore in grande recupero è l’agricoltura: dopo il picco di quasi 1800 milioni di flusso netto nei suoi Etc nel maggio-giugno dell’anno passato e il crollo tra ottobre 2008 e gennaio 2009 sotto gli 800 milioni, ora i valori sono risaliti a circa 1100 milioni. Gli investitori interessati agli Etc lo fanno sia a scopo speculativo puro, scommettendo sugli incrementi dei prezzi delle materie sottostanti, sia per bilanciare il rischio del proprio portafoglio azionario. Infatti, l’andamento di certe materie prime si presenta spesso non correlato rispetto al trend delle aziende quotate: l’esempio più classico è l’oro, considerato un rifugio quando le borse e le economie vanno male. A piazza Affari gli Etc quotati sono saliti a 67 la settimana scorsa grazie alle 20 novità proposte da Etf Securities, leader del comparto con 11 miliardi di dollari di quote di Etc trattate in cinque borse europee. L’ampliamento dell’offerta non ha riguardato i settori merceologici, ormai tutti presenti sul mercato da tempo, bensì la struttura dei nuovi Etc, suddivisi nelle due nuove sottofamiglie Etc Leveraged ed Etc Short. I Leveraged, ossia i portafogli con effetto leva, offrono una doppia esposizione su 10 indici di materie prime (Agricoltura Dj-Aigci, Tutte le Commodities Dj-Aigci, Alluminio, Rame, Petrolio greggio, Oro, Gas Naturale, Argento, Grano, Platino): significa che hanno una performance doppia (o a leva 2) rispetto alla variazione percentuale giornaliera dell’indice (al lordo delle commissioni e degli interessi attivi). Se l’indice cresce del 2%, l’investitore guadagnerà il 4%; se cala del 2% perderà il 4%. Gli Etc Short, sempre sulla stessa gamma di 10 indici citati, offrono una performance inversa rispetto alla variazione dell’indice relativo (al lordo delle commissioni e degli interessi attivi): se l’indice cresce del 2%, l’Etc perderà il 2%; se cala del 2%, guadagnerà il 2%. In maggio, gli investitori in Etc sembrano essersi orientati verso una politica difensiva, diminuendo le posizioni in Etc ”a leva” e normali, cioè che puntano sulla crescita dei prezzi, comprando invece Etc Short per coprire i rischi di cadute delle azioni ”cicliche” in portafoglio, che da marzo sono cresciute sostanzialmente in tutte le borse.