E.F., la Repubblica, 30/5/2009, 30 maggio 2009
DRINK COSI’ UN SORSO AL BAR SVELA LA PERSONALITA’
Dimmi cosa bevi, e ti dirò chi sei. Non è una battuta o uno slogan pubblicitario, bensì la scommessa di uno psicologo britannico, il professor Glenn Wilson, docente del King´s College di Londra, il quale ha esaminato scientificamente per mesi centinaia di bevitori di ogni genere, arrivando a stilare una specie di campionario. Dal modo in cui ognuno di noi tiene il bicchiere e beve un sorso, sostiene lo studioso, è possibile capire che tipo di persona siamo, quale è il nostro carattere e in che modo è consigliabile fare conoscenza. «Il semplice atto di tenere in mano un drink rivela di noi molto più di quello che immaginiamo», afferma il professor Wilson. «Quando Hillary Clinton faceva campagna per la Casa Bianca lo scorso anno», dice a titolo di esempio, interpellato dal quotidiano Daily Telegraph, «alcuni commentatori americani notarono che usava la mano sinistra per brindare, sebbene non fosse affatto mancina, e qualcuno ritenne che fosse un sintomo di scarsa sincerità».
L´osservazione del fenomeno è senz´altro facilitata in un paese come il Regno Unito, dove alle sei di sera, usciti dai posti di lavoro, milioni di sudditi di Sua Maestà continuano la tradizione di bersi una birra, o più probabilmente almeno un paio, in un pub, o un bicchiere di vino o di scotch, a seconda delle abitudini.
Wilson ha individuato otto categorie tipiche di bevitori. C´è quello chiamato "flirt", che è solitamente una donna: tiene il bicchiere con la punta delle dita, se lo porta all´altezza della scollatura, quando beve un sorso volge lo sguardo in giro per vedere se ha richiamato l´attenzione dei presenti, insomma è il modo di bere della seduttrice. La variante maschile è il "playboy", che usa bicchiere o bottiglia per impressionare le sue potenziali conquiste, è incline al cin-cin come primo contatto con l´altra, per poi passare al contatto fisico. Il bevitore detto "gossip" è colui o colei che è incline al pettegolezzo, da riferire ai compagni di bevuta in gran segreto e con modi da suscitarne la curiosità: perciò avvolge il bicchiere tra le mani, come per nasconderlo, e si piega in avanti con fare cospiratorio, quando beve. Poi c´è il "fun lover", l´allegrone, il divertente, che scoppietta di allegria come il tappo fatto saltare da una bottiglia di champagne, beve rumorosamente e fa baccano.
L´opposto è il "carta da parati", il bevitore timido e introverso, che tiene in mano il bicchiere come se dovesse proteggerlo e non beve mai tutto di un fiato, in modo da avere un po´ di drink per le situazioni di emergenza, quando non sa cosa fare e può centellinarlo. La "reginetta" beve mantenendo le distanze dal prossimo, è fredda e difensiva, usa il bicchiere come uno scudo altezzoso. Infine c´è il "pavone", che beve allargandosi e conquistando spazio; e il "saputello", che preferisce grandi bicchieri così non deve perdere tempo a farseli riempire e può continuare a dire agli amici tutto quello che sa, senza distrazioni.
Sponsorizzata da una catena di bar inglesi, la ricerca rivela in sostanza che, con un po´ di alcol in corpo, è più facile mostrare al prossimo la propria autentica natura, piacevole o spiacevole che sia. I latini lo sapevano già da un pezzo: «In vino veritas». E anche, da queste parti, nella birra.
(e. f.)