Lucia Annunziata, La Stampa, 30/5/2009, 30 maggio 2009
IL GIORNALE E’ UN DIALOGO CON VOI
Cari lettori,
dopo quasi quattro anni di «Posta e Risposta», vi lascio nelle capaci mani del nuovo direttore Mario Calabresi.
Calabresi è un eccezionale giornalista, e una persona speciale. Lo conosco da molti anni, da quando era persino più giovane di adesso. E’ arrivato a Torino con grande entusiasmo, grandi progetti e grandi sogni per questo giornale, e per questa città.
La scorsa settimana, davanti a un caffè in un bar di Torino, scambiandoci le esperienze di questi ultimi anni, io in Italia e lui a New York, e parlando della moltitudine di idee che gli ronzano in testa, ci siamo trovati d’accordo che sarebbe stato bello se questa sua grande passione venisse comunicata a tutti voi, quotidianamente, attraverso il dialogo delle vostre lettere.
Nella tradizione di La Stampa questo rapporto con i lettori è sempre stato parte dell’identità profonda del giornale. Lo immaginò e lo costruì giorno per giorno Giulio De Benedetti, l’uomo che questo quotidiano ha rilanciato nel dopoguerra, dirigendolo fra il 1948 e 1968. La rubrica Specchio dei tempi, inventata da lui, risale al 1955.
Secondo il Times, La Stampa di De Benedetti è stato il quotidiano che meglio ha saputo cogliere e rappresentare il miracolo italiano del Dopoguerra. Parte di questo talento è stata l’intuizione che l’informazione più autorevole è tale solo se riesce anche e sempre a cogliere il punto di vista della persona e delle storie individuali. Nelle vostre lettere al giornale, La Stampa ha infatti sempre trovato un proprio ancoraggio.
Ringrazio il precedente direttore, Giulio Anselmi, che mi ha dato la fiducia per poter svolgere un compito così delicato, sul quale, comunque, per buona misura, sorvegliava occhiuto lui stesso leggendo ogni sera la rubrica in anteprima.
Tocca ora a Mario Calabresi. E io solo so quanto lo farete penare.
Grazie.