Mirella Serri, La Stampa, 30/5/2009, 30 maggio 2009
ALTE E SNELLE SENZA DIETA
la donna mediterranea il sogno erotico dei turisti nord europei. quanto emerge da una ricerca condotta dall’Osservatorio giornalistico internazionale Nathan il Saggio, che ha monitorato 100 testate internazionali e siti gossip, negli ultimi dodici mesi, in dodici Paesi esteri. Monica Bellucci, indicata dal 25% degli uomini del nord-Europa, la più desiderata. Della Bellucci colpiscono le generose forme e l’allure da diva di una volta. Subito dopo Manuela Arcuri, indicata come ideale di bellezza mediterranea dal 22% degli uomini nordici. La Arcuri colpisce per la prorompente fisicità. Al terzo posto l’attrice siciliana di origine greca Anna Kanakis, indicata dal 19% del campione. Icona di grande charme e classe, la Kanakis è apprezzata soprattutto per la sensualità dello sguardo e per il portamento elegante e altero. Segue Maria Grazia Cucinotta, resa celebre a livello internazionale grazie a film come «Il postino» di Troisi e «007 - Il Mondo non basta», in cui ha recitato nella parte di una spietata killer, che guadagna il quarto posto con il 18% delle preferenze. La Cucinotta incarna un mix unico di spiccata sensualità e di rassicurante ideale materno. Al quinto posto della classifica delle mediterranee Sabrina Ferilli: «solare, spontanea e all’apparenza non irraggiungibile».
Vuoi dimagrire? Spalle dritte, scapole contratte, glutei stretti. Cammina. Non con passettini incerti ma con grintosa falcata alla Gisele Bundchen. Oppure - è un’alternativa - avanza come se fossi Margot Fonteyn, scivolando via. Del resto è questa la tecnica che usava pure la principessa Sissi per apparire più aerea e leggera. Insomma diventa un’allieva della scuole di portamento. In molte lo stanno già facendo.
E’ in atto un tourbillon di iscrizioni: da Milano («un 20 per cento in più nel giro di pochi mesi», spiegano entusiasti alla meneghina Imago and professional school, 35 anni di esperienza per insegnare a generazioni di ragazze a star erette come un fuso), a Catania (all’agenzia Cast Diva hanno ampliato di recente i ranghi del numero chiuso), ad Asti, Torino, Ancona, Trieste. E così anche la penisola è stata contagiata dall’ultima tendenza in fatto di glamour e di bellezza, ovvero dalla postura corretta come preliminare a un serio dimagrimento. Già, proprio così.
A teorizzarlo è il libro della giornalista di «Vogue» Mimi Spencer, «101 cose da fare prima di mettersi a dieta» (Feltrinelli), divenuto rapidamente un bestseller nel mondo anglosassone. Tra le strade da percorrere prima di sottoporsi a un regime alimentare severo, la Spencer indica proprio l’educazione posturale. Come mai? Cittadina del Regno Unito, patria di celebri scuole come la Lucie Clayton - a cominciare da Jean Shrimpton ha educato per decenni agiate londinesi ad abbandonare l’incedere cavallino tipo Camilla Parker Bowles -, la saggista ha studiato attentamente le più recenti ricerche sulle cure dimagranti. E ha scoperto, dati alla mano rilevati dall’ultimo rapporto Ucla pubblicato su «American Psychologist», che le drastiche diete oggi sono più che mai fallimentari.
Così, per esempio, le astinenze e i digiuni che ci imponiamo all’inizio di ogni nuovo anno terminano in media dopo 78 giorni, giusto in tempo per abbandonarci agli entusiasmi culinari per le feste pasquali. Oppure, è un altro esempio, dopo aver buttato giù parecchi chili, nel giro di 5 anni li riacquistiamo tutti e ne aggiungiamo anche degli altri. Mentre le privazioni a cui ci sottoponiamo non fanno che incrementare i nostri appetiti più proibiti (all’università dello Hertfordshire hanno studiato le reazioni di 85 donne a dieta di fronte a sontuose torte con glassa e cioccolata).
Così, prima di imbarcarsi in fallimentari riduzioni di calorie, la padronanza della difficile arte del portamento è l’escamotage perfetto: non solo per sentirsi esili e snelle ma anche e soprattutto per presentarsi agli altri in quanto tali. «La donna che sa camminare con aria sicura condiziona fortemente il modo in cui gli altri la percepiscono», afferma la regina delle passerelle Jessica Stam; e Yves Saint Laurent era solito sentenziare: «La risolutezza del modo di camminare cancella qualsiasi difetto».
La passione per l’andatura dilaga da tempo tra le star. Oggi sarebbero inconcepibili i piedi a paperetta di Ingrid Bergman sul red carpet. Da Jennifer Aniston a Cameron Diaz a Jennifer Lopez che, con la sua basculante camminata sottolinea i suoi meravigliosi attributi, la scuola di postura ha dato i suoi frutti. L’andatura può essere quella teorizzata da Jean Broke-Smith (ex direttrice della Clayton), tallone-pianta-punta-tallone, o quella più sexy e strascicata di Naomi Campbell, con il bacino in avanti e un piede dietro all’altro.
«Camminare bene trasmette un messaggio carismatico», afferma la psicologa comportamentale Sue Firth e, sulla scia del «British Journal of Developmental Psychology», rileva che libera pure dall’ossessione del mangiare che nella nostra giornata è presente ogni 15 minuti. Molto più frequente del desiderio del sesso.
A frequentare i piccoli-grandi templi dove si insegna l’arte di avanzare con il mento parallelo al pavimento non ci sono solo aspiranti top model o future showgirl. «Oggi da noi si iscrivono insegnanti, avvocatesse ma anche medici, commercialisti, professionisti vari», osservano alla Imago. «Vogliono utilizzare la scuola di portamento per presentarsi al meglio in ambito lavorativo».
Quali allora gli esercizi più specifici per affrontare il mondo del business a fronte alta? «Molto stretching. Un tempo il metodo più rudimentale era quello di metter libri e volumi sulla testa di ragazzi e signorine per insegnar loro a tener la schiena dritta. Si otteneva l’effetto contrario schiacciando la spina dorsale», commentano all’Alex Carrera di Torino. «Alle clienti donne facciamo fare tre-quattro sedute con ex modelle. Agli uomini molta ginnastica. Vale per entrambi i sessi: una persona con gli occhi perennemente fissi in terra, con la silhouette a virgola, non convince e non piace. Portamento e tecnica dello sguardo sono biglietti da visita professionalmente validi».