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 2009  maggio 30 Sabato calendario

«INESATTA LA RICOSTRUZIONE DEL CAVALIERE. SE CI SONO SCATTI VIETATI NON SONO MIEI»

Preliminarmente si rileva che il sottoscrit­to Antonello Zappadu esercita da numerosi anni la professione di giornalista e nell’am­bito di detta professione ha curato il tratta­mento di dati relativi anche all’onorevole Berlusconi. Si invoca, pertanto, l’applicazio­ne del Codice di deontologia relativo al trat­tamento dei dati personali nell’esercizio del­­l’attività giornalistica, approvato con prov­vedimento di codesto Garante in data 29.7.1998.

Premesso che non sono a conoscenza dei rapporti intercorsi tra il dottor Belpietro con il legale dell’on. Berlusconi e che non ho mai autorizzato i soggetti indicati nel­l’esposto alla diffusione di immagini – e tantomeno ho autorizzato il dottor Belpie­tro, per cui mi riservo di agire in ogni sede competente per la tutela dei miei diritti e per il risarcimento di tutti i danni che sono o che saranno cagionati – si osserva che la ricostruzione dei fatti contenuta nell’espo­sto dell’on. Berlusconi è inesatta.

Il sottoscritto è nella disponibilità di foto­grafie riprese lecitamente, in diverse circo­stanze di tempo e luogo, nello svolgimento della professione giornalistica. Il sottoscrit­to non è stato condannato né in sede civile né da codesto Garante. Inoltre, per quanto a conoscenza dello scrivente, è pendente esclusivamente un procedimento penale presso la Procura della Repubblica di Tem­pio Pausania per il quale il pm ha formulato richiesta di archiviazione ritenendo di non ravvisare ipotesi di responsabilità penali per violazione di domicilio e interferenze il­lecite nella vita privata dell’on. Berlusconi, e ciò contrariamente a quanto affermato nell’esposto.

Con riferimento ai rapporti intercorsi con il dottor Amadori, si osserva che que­st’ultimo è un dipendente del settimanale Panorama e che in tale veste veniva a cono­scenza, nel corso dello scorso mese di di­cembre, della esistenza di alcune fotografie che erano nella disponibilità del sottoscrit­to e, quindi, manifestava un interesse per le stesse. Il dottor Amadori informava del fat­to un vicedirettore di Panorama (Raffaele Leone) il quale, successivamente, esclude­va ogni interesse della testata. Ogni interlo­cuzione finiva lì. Successivamente, nel corso del corrente mese di maggio, la dottoressa Mosca (diret­tore di Gente) manifestava autonomamente un interesse a una serie di fotografie e con­tattava il sottoscritto facendogli pervenire i propri recapiti tramite un comune cono­scente. Non corrisponde al vero che Mosca affermava che aveva la necessità di recarsi a Parigi «per ottenere il consenso dall’edito­re, vista la cifra richiesta». Infatti, con Mo­sca non si parlava del prezzo delle immagi­ni. Accadeva che in attesa di ricevere noti­zie dalla dottoressa Mosca, il sottoscritto ve­niva nuovamente contattato per telefono da Amadori e da una sedicente signora Miti Simonetto – tale qualificatasi – che invita­vano il sottoscritto a interrompere le tratta­tive con Mosca.

In considerazione di tale ulteriore manife­stazione di interesse, il sottoscritto inviava una bozza di scrittura, provvisoria in ogni sua parte e ancora non inviata alla Hachet­te. Tra le parti non si svolgeva alcuna tratta­tiva sul prezzo e il sottoscritto non effettua­va alcuna considerazione «politica» relativa alle fotografie. Inoltre, venivano inviate alla mail di Amadori alcune immagini raffigu­ranti persone con il viso reso irriconoscibi­le da pixel che vengono solitamente utilizza­ti per nascondere il volto di persone mino­renni. Le immagini venivano scattate con tecniche e modalità digitali in diversi luo­ghi esterni non qualificabili come private di­more. Le immagini sono state comunicate anche ad altri soggetti che mi riservo di spe­cificare in seguito. Poiché il sottoscritto non ha ricevuto e vi­sionato le fotografie alle quali il dottor Ber­lusconi può fare riferimento, che possono anche essere estranee a quelle nella mia di­sponibilità, si contestano tutte le valutazio­ni espresse nella segnalazione rispetto alle immagini che sono nella disponibilità del sottoscritto. Allo stesso modo, il sottoscrit­to si riserva ogni valutazione sulla paterni­tà, luogo, tempo, tecniche e modalità di ac­quisizione delle immagini conosciute dal­l’on. Berlusconi una volta avuta contezza delle medesime immagini. Si contesta, per­tanto, la valutazione di illegittimità e illicei­tà penale del comportamento del sottoscrit­to, il quale si riserva di tutelare i propri dirit­ti nell’ipotesi che le affermazioni contenute nella segnalazione integrino fattispecie di calunnia o diffamazione, ovvero altra ipote­si penale.

Si contesta, infine, la grave affermazione che il sottoscritto si rappresentava e voleva provocare un danno all’immagine del dot­tor Berlusconi. Si fa presente, sul punto, che il dottor Amadori e la signora Simonet­to avevano manifestato il proprio interesse alle fotografie in ragione della assoluta insi­gnificanza delle situazioni raffigurate nelle immagini.