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 2009  maggio 29 Venerdì calendario

La Pausini benefica: Mina, vieni anche tu siamo già 112 donne - MILANO – «Mina, voglia­mo che ci sia anche tu»

La Pausini benefica: Mina, vieni anche tu siamo già 112 donne - MILANO – «Mina, voglia­mo che ci sia anche tu». Laura Pausini lancia un appello al mito della canzone italiana. A tre settimane dal megaconcer­to benefico «Amiche per l’Abruzzo», la Pau non molla. Sono arrivate 111 adesioni di colleghe cantanti, ma non an­cora quella di Mina. «Appena siamo partite con l’iniziativa le abbiamo subito mandato un messaggio: ’Fatti vedere!’. Però non volevamo offendere la scelta di vita che ha fatto tanti anni fa e quindi ci sarebbe andata bene anche una visita dietro le quinte... Lei ci ha spiegato ancora una volta il perché della decisione di non apparire e non fare con­certi. Però ci ha fatto capire che in qualche modo potreb­be contribuire». Un cast incredibile quello che la Pausini, assieme al pro­moter Roberto De Luca di Live Nation, ha messo assieme per il concerto del 21 giugno a San Siro: «Sembra Woodstock», ri­de. E aggiunge, quasi a riassu­mere il clima: «Mentre là i ma­nager non si mettono d’accor­do sulle celebrazioni per i 40 anni, qui va tutto bene e sia­mo riusciti, prima volta in Eu­ropa, a mettere assieme tutte le radio che trasmetteranno la parte finale in diretta». Nonostante sia tornata in Italia ieri alle 4 del mattino la cantante è piena di energia. Mercoledì era a Dortmund a suonare («Pensavo di non ave­re un grande seguito in Germa­nia, lì il disco non vende tantis­simo, invece ho trovato il pa­lazzetto pieno»), il tour euro­peo la tiene impegnata, ogni tanto scappa anche in studio a lavorare su nuovo materiale, ma la testa è sempre sul con­certo: «Seguo ogni minimo dettaglio e voglio sempre esse­re aggiornata», dice. L’idea è stata sua, ci pensa­va da anni, l’emergenza terre­moto le ha dato la spinta fina­le all’azione e ora vuole che tut­to fili liscio. Conseguenze? «Mi devo fare steccare il dito indice per i troppi sms che sto mandando e sto prendendo qualche pastiglia contro l’ulce­ra ». I messaggi che l’hanno col­pita di più? «Quello di Giorgia, ’non mollare, spacchiamo tut­to’, e quello di Mariella Nava che si diceva pronta a lasciare il suo spazio sul palco ad al­tre ». I dolori di pancia glieli fa ve­nire qualche altra collega. «Ci sono persone che hanno qual­che pretesa alla Michael Jack­son. Magari lo fanno innocen­temente, fanno sapere che vor­rebbero esibirsi alla tal ora, senza la tal collega... Poi però basta una telefonata e si risol­ve tutto». Sinora le adesioni sono 112. «Eravamo partite in 30, poi 50... Ora ci sono praticamente tutte. Per non dimenticarne nessuna mi sono spulciata gli elenchi di siti musicali come rockol». Sarà difficile farle can­tare tutte. «Qualcuna non ci sa­rà, Alexia, Vanoni e Carrà ad esempio manderanno dei vide­omessaggi perché hanno altri impegni, ma è possibile che tutte abbiano un proprio mi­nishow. Anzitutto il concerto deve finire per le 23.30 e poi avremo lo stadio per provare solo nel pomeriggio del gior­no prima». Si è parlato di play­back proprio per i tempi ridot­ti: «Tutte vogliamo cantare, magari nella prima parte qual­cuno userà le basi invece di una band vera». L’obiettivo di Laura, oltre ov­viamente alla raccolta fondi (destinati alla ricostruzione della scuola De Amicis del­l’Aquila, all’acquisto di case in legno nei comuni colpiti e al­l’organizzazione «Aiutiamoli a vivere» di don Vitaliano Della Sala) è quella di fare uno show indimenticabile. La parola chiave, la ripete più volte, è «interagire»: «Lo farò di sicu­ro io con quelle che sono state ribattezzate madrine dello show, ovvero Gianna Nannini, Fiorella Mannoia, Elisa, Gior­gia e Carmen Consoli. Con Gianna ad esempio vorrei fare ’La solitudine’. Ma vorrei che ci fossero tanti duetti senza pensare all’aspetto promozio­nale della vicenda. Io ad esem­pio non canterò il singolo che passa in radio adesso e sto spronando tutte a fare la stes­sa cosa, a fare le canzoni più famose. Insomma voglio che sia chiaro il concetto di ’ami­che’ ». Perché il sogno della star è «avere un coro unico dall’ini­zio alla fine, sentire i fan di Syria che cantano i pezzi di Giorgia e quelli della Nannini i successi della Tatangelo». La scaletta non è ancora pronta e un grosso punto di domanda rimane sulla chiusu­ra. Quale canzone scegliere? «Ognuna ha mandato la pro­pria preferita pensando al valo­re del testo. Abbiamo poi ri­dotto la lista a cinque candida­ti: ’Il mio canto libero’, ’No Woman, No Cry’, ’Volare’, ’Io canto’, ’That’s What Friends Are For’ e ’Imagine’. Io ne pre­ferirei una in italiano, ma for­se ci aiuterebbe un sondag­gio ».