Federico Rampini, la Repubblica 27/5/2009, 27 maggio 2009
COMPLOTTO E GUERRA DI SUCCESSIONI L’ULTIMA SFIDA DI KIM JONG-IL
La Corea lancia altri 2 missili: "Un messaggio agli Usa"
Obama spinge per una risoluzione di condanna dell´Onu, ma Russia e Cina frenano
Il "monarca rosso" è reduce da un ictus. Il figlio minore Jong-un è il suo preferito
PECHINO - Sfidando per il secondo giorno consecutivo le condanne della comunità internazionale, la Corea del Nord ieri ha compiuto un altro test: due missili che sono finiti in mare al largo del Giappone. «Siamo pronti alla battaglia contro gli Stati Uniti», tuona il giornale del regime, Rodoang. Il crescendo di provocazioni da Pyongyang prosegue e sottolinea l´impotenza dell´America. Al Consiglio di sicurezza dell´Onu l´Amministrazione Obama spinge per una risoluzione di condanna, ma deve vedersela con altri due membri dotati del diritto di veto: la Russia e soprattutto la Cina. I governi di Pechino e Mosca hanno espresso giudizi duri sul test nucleare nordcoreano. «Ma basterebbe interrompere ogni finanziamento - osserva il ministro della Difesa della Corea del Sud, Lee Sang-hee - per esercitare una pressione molto efficace». E di fronte a sanzioni drastiche la Cina in passato si è sempre tirata indietro.
Un enigma assilla gli osservatori occidentali: in che misura la tensione internazionale scatenata da Kim Jong-il è il risultato delle manovre per la sua successione? Il gioco che sta facendo Pyongyang non sembra sorprendere i cinesi. «L´urgenza con cui è stato fatto il test nucleare, e subito dopo i lanci dei missili, rivela la volontà di esaltare il morale del popolo», dice Shi Yinhong, direttore del dipartimento di politica internazionale all´università Renmin di Pechino e consulente del governo cinese. Sembra assurdo che un test nucleare possa esaltare una popolazione ridotta allo stremo, con gli alimenti razionati, bambini denutriti, l´elettricità che scarseggia anche nella capitale. Ma bisogna essere stati in Corea del Nord per capire in quale "bolla" d´irrealtà vive il paese. La propaganda ossessiva del regime crea una psicosi d´assedio, un orrido remake della guerra fredda, come se un´invasione militare americana fosse imminente. In quel clima la conquista del deterrente nucleare è l´agognata liberazione da un incubo. La tensione bellicosa ora raggiunge il parossismo per compattare la nazione e soffocare le tensioni interne. A 67 anni, il "monarca rosso" Kim è reduce da un ictus. In pochi mesi ha subito una metamorfosi: al posto dell´omino paffuto e rotondo c´è un anziano smagrito, pieno di rughe, con i capelli più radi. Il tempo stringe per la scelta dell´erede al trono. Dietro l´apparente monolitismo il regime ha tre centri di potere: la famiglia Kim, l´esercito, il partito comunista. Alleati finché il leader è solido, forse pronti a entrare in conflitto.
L´ultima successione fu lineare. Il fondatore del regime, Kim Il-sung, aveva designato il figlio Kim Jong-il in un congresso del partito nel 1980, ben 14 anni prima di morire. Kim Jong-il invece ha mantenuto l´incertezza. Con ogni probabilità vuole prolungare il principio dinastico. Ma ha tre figli maschi avuti da due donne diverse, nessuna delle quali è la sua consorte ufficiale. Il maggiore è il 37enne Jong-nam. Sembrava il favorito fino a un incidente fatale. Nel 2001 venne fermato dalla polizia dell´aeroporto di Narita mentre cercava di entrare in Giappone con una falsa identità (un improbabile passaporto della Repubblica dominicana): voleva andare a Disneyland-Tokyo. In seguito è stato fotografato nei casinò di Macao. Ora la preferenza di Kim sembra spostarsi sul terzo figlio, il 25enne Jong-un. Un personaggio che può accendere qualche speranza in Occidente: Jong-un ha studiato in una scuola internazionale in Svizzera ed è un fanatico di pop music americana. L´identikit ideale per avviare un futuro disgelo con l´America? Ma i gusti personali possono ingannare. Lo stesso Kim Jong-il possiede una videoteca personale con 20.000 film di Hollywood, colleziona Mercedes, ed è un accanito bevitore di cognac Hennessy Vsop importato dalla Francia. L´edonismo nella vita privata non lo ha reso più malleabile. Se la scelta cadrà sul figlio minore, data la giovane età potrebbe essere affiancato da un "reggente" scelto sempre in famiglia: Chang Song-taek, il 62enne marito della sorella di Kim. Questa successione tutta interna al parentado può suscitare tensioni con i militari. I test nucleari e missilistici servono a rassicurare l´esercito e a tacitare ogni dissenso in un´atmosfera di mobilitazione generale.
Solo i cinesi hanno i mezzi per "bucare" la bolla paranoica di Pyongyang. La grottesca messinscena del regime si regge sugli aiuti di Pechino, la fonte di approvvigionamenti energetici e alimentari. Perché alla Cina non conviene farlo? Non ha dubbi Shen Dingli, direttore all´Istituto di studi internazionali dell´università di Fudan: «Per decenni gli Stati Uniti hanno fornito armi a Taiwan, sfidando i nostri interessi vitali. Dal punto di vista strategico noi cinesi non possiamo fidarci di Washington. Qualunque atto che indebolisca un nostro alleato e vicino di casa sarebbe un errore da parte nostra. Questo vale anche per il programma nucleare nordcoreano».