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 2009  maggio 27 Mercoledì calendario

Sotomayor Sonia

• Bronx (Stati Uniti) 25 giugno 1954. Magistrato. Già giudice di Corte d’Appello a New York, dal 2009 membro della Corte Suprema degli Stati Uniti • «[…] figlia di emigrati portoricani, cresciuta in una casa popolare del Bronx, ma educata per merito nelle migliori università del Paese […] la prima ispano- americana a servire nell’ esclusivo collegio costituzionale. […] I gruppi della destra conservatrice sono […] contro di lei, considerata paladina di una visione troppo attivista del ruolo del giudice: ”Pensa che i giudici debbano dettare la politica e che il sesso, la razza o l’etnia debbano influenzare le decisioni della Corte”, ha commentato Wendy Long, del Judicial Confirmation Network. […]» (Paolo Valentino, ”Corriere della Sera” 27/5/2009) • «[...] Stupendo esempio di donna che non deve nulla alla fortuna e tutto alla propria intelligenza e volontà [...] a 8 anni si scoprì afflitta da un diabete che ogni giorno la costringe a iniezioni per sopravvivere. [...] a 9 anni perse il padre, immigrato da Puerto Rico [...] visse nei ”projects”, orride case popolari [...] studiò dalle suore cattoliche riuscendo a farsi accettare dalla schizzinosa università di Princeton dove poi studierà anche Michelle Obama e alla facoltà di legge a Yale, dove si laurearono i Clinton [...] terza donna nella storia dei 111 giudici supremi e [...] prima ispanica, nominata per quell’incarico. [...] Moderamente progressista, nelle sue sentenze che hanno sempre difeso le minoranze etniche, e favorirono i giocatori di baseball in sciopero contro il loro presidente nel 1995, donna, quindi implicitamente gradita al decisivo elettorato femminile, e ispanica [...] La sola accusa [...] è quella di avere detto che ”nella pratica la legge viene fatta più dai giudici che dai legislatori”. La Sotomayor sarà quindi bollata come giudice ”attivista”, cosa che sconvolge gli stretti ”applicazionisti” da quel 1973 nel quale la Corte Suprema lesse nel diritto alla privacy anche il diritto delle donne a scegliere la maternità. [...]» (Vittorio Zucconi, ”la Repubblica” 27/5/2009).