Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  maggio 26 Martedì calendario

OLIVIA BERTE’: «DIFENDO MIO PADRE»

«Basta con questa spazzatura. Spero solo che da oggi si ricominci a parlare di Mia Martini esclusivamente come la grande cantante che è stata». A raccontare la sua verità, questa volta è Olivia, la più piccola delle quattro sorelle Berté, indignata per le violente accuse che Loredana ha scagliato contro il padre in un´intervista rilasciata alla rivista Musica leggera e confermate su queste pagine dall´altra sorella, Leda. «Mio padre non è un mostro, è una persona normale». Eppure le altre due sorelle parlano di maltrattamenti, di una gestione autoritaria anche nel frangente della scomparsa di Mimì. «Parlano senza sapere. Da quello che so io tra Mimì e Leda non c´erano rapporti da almeno otto anni. Con Loredana i rapporti si erano interrotti dopo il Sanremo del ´92. La verità è che Mimì si era riavvicinata a papà, tanto è vero che aveva cambiato casa per avvicinarsi a lui, e in questo percorso aveva coinvolto anche me, che infatti ho tuttora un rapporto ottimo con papà. I rapporti tra loro erano intensi, di amicizia, anzi di amore».
Ma come si può spiegare un odio così feroce, il rancore profondo che Loredana e Leda hanno sviluppato nei confronti di suo padre? «Onestamente non me lo spiego, eravamo quattro ragazze rimaste con la madre e che hanno sentito solo una campana. Io ho voluto sentire anche l´altra, se loro non l´hanno fatto è un problema loro». Le risulta che suo padre picchiasse sua madre quand´era incinta, come raccontano le sue sorelle? «Quando i miei si sono separati avevo sei mesi, quindi non sono in grado di ricordare, dovrei parlare di cose che mi sono state raccontate, ma di sicuro i racconti di Loredana sono molto confusi, luoghi e date non corrispondono assolutamente». Per esempio nelle circostanze della morte di Mimì? «Si è fatto un gran mistero del fatto che sia stata ritrovata morta dopo due giorni, ma la verità, purtroppo, è molto più semplice. Lei veniva dalla Sicilia. Mi disse "domani vado a Milano per provare un pezzo, se sabato non rispondo è perché sono in cuffia". Io infatti l´ho chiamata e non mi sono preoccupata, pensando che banalmente non sentisse il telefono. E lo stesso ha pensato mio padre. Ecco la verità».