Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  maggio 28 Giovedì calendario

DENISE PARDO PER L’ESPRESSO 28 MAGGIO 2009

Divorzio in rosa Veronica si affida all’avvocato Maria Cristina Morelli. Silvio risponde con la sorella ’genio’ di Ghedini. Ecco le protagoniste della separazione dei record

La proporzione la dice lunga sul calibro dei protagonisti, sulla (loro) utopia esistenziale e sul (loro) modo di aggredire il mondo. Fatto sta: per affrontare l’una, si sono messi in tre. E che tre. Le due sorelle Ippolita e Nicoletta e, nell’ombra, l’ombra giuridica del premier, il potente onorevole Niccolò Ghedini, loro fratello. Questi i tre avvocati, dalla parte di Silvio Berlusconi. L’una, invece, è Maria Cristina Morelli, la prescelta da Veronica. Tra l’una e i tre, c’è un gran fermento diplomatico. A che punto è la rottura che ha fatto il giro del mondo? Questo divorzio s’avrà davvero da fare? "Non ho la palla di vetro e non dipende da me", risponde l’avvocato Morelli. Che poi implora: "Abbiate pietà. Fate finta che io sia un cane, che so, un labrador. Dimenticatevi di me".
Dopo Los Paraguayos, ecco Los Ghedinos. Uniti per fronteggiare, come avrebbe detto Walter Matthau, "tutta quella donna", ovvero Morelli. Nella separazione più spettacolare del nuovo millennio, quella tra il presidente del Consiglio e Veronica, la sua seconda moglie, un affare che fa un baffo alla trattativa Chrysler-Fiat, la partita si gioca anche attraverso la personalità e la scelta dei rispettivi legali. Una scelta che ha mandato a pezzi l’ego dei migliori matrimonialisti d’Italia, speranzosi di mettere, prima o poi, codici e artigli su una disputa di tale rango. Ma la scelta è stata quasi una proiezione freudiana, in cui ognuna delle parti in causa ha cercato nel proprio legale, non tanto la specificità giuridica, o almeno non solo, quanto la cifra elettiva della propria indole e delle proprie aspirazioni.
A Padova, quello dei Ghedini è uno studio ad personam che lavora a tempo pieno per sbrogliare gli impicci giudiziari e personali del Cavaliere, convinto ormai dallo scaltro Niccolò che l’avvocato Unico è meglio (soprattutto per il fortunato preferito, cioè lui). E poi ad personam non è forse la locuzione latina prediletta da Berlusconi? Ossessionata dalla riservatezza, la propria e quella dei suoi assistiti, invece, l’avvocato al fianco di Veronica. Così riservata da non dire nemmeno una parola sul clamoroso caso sulla scrivania, prima che diventasse ufficiale, neanche al vecchio amico Frank Cimini, glorioso giornalista (ex ’il manifesto’) suo vicino di casa a Ginostra sulle pendici del vulcano Stromboli. "Basta, sono esausto", sbotta Cimini con chi gli chiede lumi e segreti sulla Morelli: "Sono assediato dai colleghi, italiani ma anche stranieri, che mi chiedono di parlare di lei. Ma Cristina mi ha catechizzato: ’Devi essere una tomba’. Così sono stato, così sarò".
Sotto l’ombra del Santo, invece, sono in brodo di giuggiole per il fatto che Los Ghedinos abbiano in mano la bollente e popolarissima faccenda. "In questa storia anche la nostra città giocherà un ruolo molto importante", scrivono nei siti locali, facendo i pavoni visto che in ballo ci sono dei padovani così doc. E soprattutto delle signore così a modo come la Nicoletta e la Ippolita, "che per me è un genio, una delle donne più intelligenti che abbia mai conosciuto", sostiene il penalista Luigi Pausini, una delle glorie della città. A Padova gira da sempre la voce che la mente giuridica più affilata sia proprio quella di Ippolita e non, si sottintende, quella di Niccolò, più versato, e si vede, nel conquistare fiducia, incarichi da gran ribalta e un bel po’ di ’sghei’. Nel curriculum professionale di Ippolita, invece, ecco la difesa di Giancarlo Galan, governatore del Veneto, contro ingiuriosi, secondo loro, giornalisti della Rai (causa persa), ma anche l’annosa questione dei fratelli Brass, Tinto e Andrea, in disaccordo per l’eredità del padre. Separazioni, liti successorie, tristi vicende mai penetrate nel mondo dei Ghedinos, al confine della claustrofobia: tutti e tre nello stesso studio di via Altinate dai mobili scuri, tutti e quattro, anche l’altra sorella Elena Francesca, archeologa (per ispirata e condivisibile scelta), a vivere in campagna nelle quattro case nella stessa tenuta. Caratteri diversi, però. Più estroversa Ippolita detta ’Ippi’, 59 anni gagliardi, ottima cavallerizza come fa presagire il nome da regina delle Amazzoni, sposata a Michele Dalla Costa, al vertice della Procura di Trieste. Più defilata Nicoletta, di otto anni più anziana, nota per aver ’consigliato’ Virginia Sanjust, la giovane annunciatrice al centro di una causa intentata dal suo ex marito contro il premier (che aveva al fianco Niccolò). Al tempo della vicenda Sanjust, Nicoletta sostenne che lei e il fratello non avevano scambiato mai nemmeno una parola sulla posizione di Virginia e sulla difesa di Berlusconi. Ora la corrente di pensiero deve essere cambiata, dato che a proposito del lodo Veronica, Ippolita ha dichiarato al ’Mattino’ di Padova: "Seguiremo la prassi di sempre: lavoreremo tutti insieme come succede nel nostro studio quando si tratta di pratiche particolarmente delicate".
E di pratiche delicate l’avvocato Morelli, 48 anni, alta, magra e franca, cremonese con studio omonimo a Milano, se ne intende. Impegnata da anni a combattere per i diritti dei malati incapaci di difendersi, consulente della Consulta di bioetica di Milano, è stata al fianco di Beppino Englaro, il padre di Eluana, al quale suggerì di farsi nominare tutore di sua figlia (in prima istanza aveva pensato alla mamma di Eluana). Tra lei ed Englaro un rapporto forte ma difficile: tutti e due chiusi, raramente intimi, di pochissime e definitive parole. Nonostante il ruolo centrale nello svolgimento della battaglia per Eluana, Maria Cristina Morelli ha sempre evitato di uscire allo scoperto, senza mai approfittare del clamore della vicenda: nessuna presenza in un talk show, nessuna dichiarazione a un giornale. Una donna senza vanità, alla conquista della libertà che nasce dall’indipendenza. Schiva e non accessibile. L’avvocato ideale per una come Veronica Berlusconi, gelosa della sua vita, determinata, come ha fatto finora, a gestire in prima persona e solo quando lo ha deciso lei, il suo punto di vista e il momento in cui rendere pubblico il suo privato.
Un privato custodito così bene da non lasciar trasparire il rapporto con l’avvocato Morelli, intercettato già da tempo, attraverso i circuiti delle sue amiche intime, non solo dame dal gran nome, ma soprattutto donne che appartengono a mondi ’normali’. Intanto toga contro toga, i rapporti e le trattative tra le due fazioni vanno avanti. E la presenza di Niccolò è preziosa più che mai per il Cavaliere, grazie al buon rapporto che negli anni, con dedizione e attenzione, ha saputo conquistarsi presso la corte di Macherio. In un certo senso, la scelta di Veronica di un legale discreto, poco condizionabile e soprattutto che non schioda dalla sua chiusura nei confronti dei mass media, ha fatto tirare un sospiro di sollievo a Ghedini. Sarebbe stato ben complicato dover anche preoccuparsi di tenere a bada un avvocato matrimonialista famoso, vanitoso e probabilmente linguacciuto. Non che l’impresa in atto non sia temibile, nevralgica e pericolosa per l’impero del Biscione e che l’avvocato Morelli sia un tipetto da non prendere sottogamba. Mica per caso per contrastarla sono scesi in campo proprio loro, tutti i Ghedinos.