Roberto Bagnoli, Corriere della sera 25/5/2009, 25 maggio 2009
«FERMATE LA SPECULAZIONE SUL PETROLIO O NON USCIREMO DA QUESTA CITTA’»
ROMA – «Per favorire la ripresa economica occorre stabilizzare il prezzo del petrolio anche impedendo la speculazione dei derivati responsabili della bolla del 2008». Serghei Shmatko, 43 anni, dal maggio scorso è il nuovo ministro dell’Energia russo appena arrivato a Roma per partecipare ai lavori del G8 che si concluderanno oggi. Condivide che 60 dollari al barile sia «ormai la soglia minima» e che una forchetta giusta sia quella «tra i 60 e i 75». Sul rischio Ucraina non esclude nuovi blocchi di gas per l’Europa.
Come evitare un’altra bolla speculativa?
« Stiamo trattando singolarmente con i Paesi produttori la possibilità di impedire finanza creativa anche se il mercato è molto difficile da regolare. Per esempio, alla Borsa di New York i derivati non sono trattati mentre in quella di Londra si. Penso che la Russia appoggerebbe, come misura provvisoria anticrisi a livello di governi, il divieto di trattare questi strumenti finanziari senza un reale corrispettivo di petrolio».
Basterà per evitare che il barile torni sopra i 100 dollari?
«No. Occorre fare accordi di fornitura di lungo termine tra Paesi produttori e consumatori per evitare la volatilità dei prezzi. La Russia, per esempio, fornirà alla Cina 15 miliardi di metri cubi di petrolio l’anno fino al 2030. Un
fatto senza precedenti».
Perché la Russia è contro la Carta energetica Ue?
«Perché oggi non rispecchia la realtà. Occorre per esempio più equilibrio tra interessi dei consumatori, dei produttori e dei Paesi di transito. A gennaio abbiamo visto tutti quanto siamo dipendenti dal transito. E con l’Ucraina dal punto di vista legale non si poteva fare niente. Con Barroso avvieremo i colloqui ai
primi di giugno».
Esiste il rischio di un nuovo blocco di gas da Kiev?
«Stiamo creando un meccanismo di allerta per anticipare al massimo ogni problema. Non escludo che possano esserci ancora dei rischi sulle forniture del gas in Europa. Siamo preoccupati del ritardo per le riserve ucraine di gas, circa 19,5 miliardi di metri cubi che devono essere accumulati durante la primavera e l’estate. Abbiamo informato l’Unione e si è creato un gruppo di lavoro».
Gazprom è pronta a investire nella sicurezza energetica ma vuole qualcosa in cambio. Cosa?
«Con l’Europa vorremmo rapporti a lungo termine e più trasparenti per poter investire nell’estrazione e il trasporto del gas. Vorremmo numeri più precisi e impegnativi sulle forniture. Al momento si sta discutendo troppo se South Stream farà concorrenza a Nabucco».
Putin settimana scorsa ha incontrato Berlusconi. Novità su Gazprom-Eni?
«L’Italia è il nostro partner strategico più affidabile per il dialogo con Europa. Durante quell’incontro sono stati finalizzati alcuni documenti su South Stream e nuovi progetti per la collaborazione in Libia sul gas. Nel campo dell’efficienza energetica ho firmato un memorandum con il ministro Scajola. Ora vorremmo collaborare anche per il nucleare ».
Ma l’Italia ha già firmato
accordi con Francia e Usa. Voi cosa proponete?
«Anche noi abbiamo firmato con Eni e Finmeccanica per cooperare nel nucleare. Per esempio, abbiamo acquistato molto materiale italiano da Ansaldo per centrali nucleari che la Russia ha costruito all’estero. Ora vorremmo portare questa cooperazione a un livello politico più alto».
Come finirà il G8 energia?
«Sarà un successo. Firmeremo una intesa per l’efficienza energetica e il risparmio. C’è una convergenza di visione senza precedenti. Domani (oggi per chi legge) vedremo le reazioni del mercato, spero che il prezzo non cali drasticamente ».
Nascerà l’Opec del Gas?
«Ormai si è diffusa questa espressione ma non la giudico molto buona perché l’Opec è un cartello. Io penso invece che il nostro obiettivo non sia quello di influire sulle quotazioni del gas ma come Forum per sincronizzare i programmi di investimenti che sono costosi e imponenti ».
Risparmio energetico. Per la prima volta la Russia affronta questo problema. Cosa propone?
«Il mio progetto prevede un risparmio di 100 miliardi di metri cubi di gas all’anno, pari al 25% del totale. Partiremo da stimoli fiscali ed economici con nuovi standard tecnici. Dal 2012, per esempio, saranno fuori legge le tradizionali lampadine elettriche ».