Corriere della sera 24/5/2009, 24 maggio 2009
«Indulto, il 73% non fa più reati» MILANO – «L’indulto funziona, ma nessuno ci crede». Parola di Giovanni Torrente, sociologo del diritto all’Università di Torino e Aosta che ieri a un convegno nel carcere «Due Palazzi» di Padova, organizzato da Ristretti Orizzonti, ha presentato i dati di una sua ricerca: il tasso di recidiva dei detenuti che sono ricaduti nei reati è sceso al 27 per cento contro il 68 per cento dell’epoca pre-indulto
«Indulto, il 73% non fa più reati» MILANO – «L’indulto funziona, ma nessuno ci crede». Parola di Giovanni Torrente, sociologo del diritto all’Università di Torino e Aosta che ieri a un convegno nel carcere «Due Palazzi» di Padova, organizzato da Ristretti Orizzonti, ha presentato i dati di una sua ricerca: il tasso di recidiva dei detenuti che sono ricaduti nei reati è sceso al 27 per cento contro il 68 per cento dell’epoca pre-indulto. Il gruppo di lavoro di Torrente ha studiato sui dati forniti dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, che costituiscono il maggior campionamento disponibile sulla sorte dei 44.944 detenuti che hanno beneficiato della misura. Tra i «rientri» dei detenuti che provenivano dal carcere (27.607) il tasso medio di recidiva è stato di circa il 27 per cento. Tra coloro che invece venivano da misure alternative come semilibertà o l’affidamento ai servizi sociali, la recidiva crolla attorno al 18 %. Per coloro che non avevano mai avuto esperienze carcerarie l’indulto ha fatto calare il tasso di recidiva a nemmeno il 12%. In pratica, nove su dieci che non erano mai andati in carcere prima, dopo l’indulto non sono più rientrati. . Rispetto alla media del 27 per cento, gli stranieri hanno mostrato un tasso di recidiva minore, del 19.80 per cento anche se, ammette il sociologo, la rivelazione degli stranieri è più complicata e il dato va ricontrollato.