Roberto Petrini, la Repubblica 22/5/2009, 22 maggio 2009
AFFITTI, CEDOLARE SECCA AL 20% PRONTO IL DECRETO DEL GOVERNO
ROMA - Arriva la cedolare secca sugli affitti. Ad annunciarlo è stato ieri il ministro per la Semplificazione legislativa Roberto Calderoli che ha spiega di essere impegnato in prima persona per l´inserimento della norma in un provvedimento ad hoc. «Il governo - ha spiegato il ministro della Lega Nord - ha trovato il punto di equilibrio sulla copertura e presto la misura sarà inserita in un provvedimento». Il provvedimento sarà portato in consiglio dei ministri, probabilmente entro la fine del mese, e lo stesso Calderoli ha fatto intendere che potrà trattarsi di un decreto legge.
Il testo è già stato messo a punto: si tratta di una ventina di articoli, dedicati alla semplificazione delle procedure delle imprese, nell´ambito del quale troveranno spazio le nuove disposizioni sulle tasse di chi ricava un reddito da una casa concessa in affitto. La nuova aliquota sarà una aliquota sostitutiva dell´Irpef: oggi infatti chi ricava reddito da una casa in affitto deve dichiararlo nel modello Unico e pagarci sopra la propria aliquota. Con il nuovo sistema si pagherà un cedolare secca, dunque assai più conveniente, che dovrebbe aggirarsi intorno al 20-22%. Quanto ai costi il governo fa conto in larga parte sull´emersione del "nero" che dovrebbe provocare la nuova aliquota più conveniente. Cifre non se ne fanno, tuttavia ieri Calderoli ha assicurato che la cedolare "si autofinanzia".
Accanto alla cedolare secca il decreto conterrà anche un´altra norma: i proprietari delle case potranno liberarle dagli inquilini morosi o a fine contratto portando all´ufficiale giudiziario un nuovo contratto di affitto che varrà come titolo esecutivo. Una procedura che dovrebbe abbreviare drasticamente i tempi di sfratto che oggi si protraggono per circa un anno.
Dal punto di vista dei risparmi, per i proprietari di appartamenti in affitto che hanno un reddito Irpef di 17 mila euro il risparmio potrà arrivare a circa 700 euro, mentre per chi guadagna intorno ai 60-70 mila euro lo sconto fiscale garantito dalla nuova normativa supererà i 2.000 euro.L´annuncio di Calderoli ha avuto un primo disco verde da parte del Pd. «E´ una buona notizia quella data dal ministro Calderoli: da tempo il Pd sostiene l´utilità di questa misura», ha detto la deputata del Pd Paola De Micheli, componente della commissione Finanze di Montecitorio. De Micheli, tuttavia, avverte: «E´ chiaro che non siamo disposti a sostenere norme-manifesto, cioè non applicabili perché complesse o perché mirate ad un numero ristretto di destinatari».