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 2009  maggio 22 Venerdì calendario

CHEF IN CRISI (CON LA MOGLIA) CHIUSO IL GAMBERO ROSSO


Pierangelini: ora mi guadagno la vita in altro modo

SAN VINCENZO (Livorno) – Il «tem­pio » è chiuso e la gente mormora. Sulle piazze reali di San Vincenzo, comune bal­neare di 6500 anime a Sud di Livorno, e su quelle virtuali dei blog dedicati al mangiare sopraffino. Da novembre il «Gambero Rosso» di Fulvio Pierangelini, il ristorante da sempre al top nelle classi­fiche nelle guide d’Italia, sembra un tri­ste simulacro dell’arte culinaria. Gli abi­tanti lo guardano con nostalgia, i turisti cercano invano di strappare una futura prenotazione, i buongustai si rassegnano alla perdita di questo luogo del gusto. E tutti sono convinti che non riaprirà più.

Fulvio Pierangelini, lo chef prodigio, da tempo è a Roma a lavorare come con­sulente in una grande catena alberghie­ra. La moglie Emanuela, invece, si fa ve­dere spesso a San Vincenzo, entra nel ri­storante di cui è proprietaria insieme al marito, ma il locale resta serrato dall’in­verno scorso. Riapre signora e quando?. «Siamo chiusi a tempo indeterminato, mio marito è impegnato in consulenze al­l’estero e in Italia», ha risposto laconica al Corriere Fiorentino.

Un mistero. Il gossip, a San Vincenzo è peggio del libeccio. Si parla di dissidi tra i coniugi Pierangelini e di separazioni in vista. Lo dice la cameriera del bar «Fron­te del Porto», lo fa capire il pescivendolo di Piazza della Vittoria dove si trova il ri­storante e da mesi l’argomento è all’ordi­ne del giorno di circoli marinareschi e ne­gozi.

Voci preoccupanti soprattutto sul ver­sante economico. Perché il Gambero Ros­so e San Vincenzo da anni sono in osmo­si e la perdita del «tempio» sarebbe una mazzata per la piccola economia del co­mune livornese. Lo sa bene il sindaco Mi­chele Biagi. «Dico solo che con Pierange­lini il Comune ha instaurato un ottimo rapporto. stato proprio il grande chef, per esempio, a coordinare l’edizione di quest’anno della festa della palamita. Era contento, entusiasta del suo lavoro. Lui e il suo ristorante sono risorse che non vor­remmo perdere». In realtà Pierangelini del Comune si lamenta da tempo. Anni fa contestò il progetto del porto turistico e della costruzione di una diga che copri­va al suo locale la vista mare. Oggi parla di San Vincenzo come un cantiere, con passaggi continui di camion, problemi di parcheggi. E ci sarebbero pure problemi per uno stabilimento balneare di proprie­tà del ristorante oggi da ricostruire.

Insomma chiusura o non chiusura? «Non abbiamo ancora preso una decisio­ne – confessa Pierangelini ”. Ora ho al­tri impegni, mi sto guadagnando la vita in un altro modo, faccio il consulente per una catena di alberghi. chiaro però che ormai i tempi sono stretti e che tra poco prenderemo una decisione». Quale? Il mi­stero continua, ma la sensazione è che sa­rà un’estate di rimpianti per i palati buo­ni. Che già sognano le polpette di bian­chetti, la mousse di baccalà e tartufo bianco, il minestrone asciutto di tonno e i maccheroni al ragù di pesce. Il tutto ser­vito in un ambiente semplice eppure evo­cativo. Un tempio di profumi, fragranze. Oggi un triste simulacro della cucina che fu.