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 2009  maggio 21 Giovedì calendario

CIELI DROGATI


Tracce di cocaina, anfetamine, oppiacei, Lsd nei cieli di Madrid e Barcellona. il risultato di una ricerca condotta dal Consiglio superiore per le ricerche scientifiche. Nei cieli delle due metropoli spagnole sono state rilevate quantità variabili di sostanze chimiche derivanti dal consumo delle droghe più comuni: quantità infinitesimali comprese fra i 29 e gli 850 picogrammi per metro cubo d’aria. Un picogrammo non è molto - equivale a un miliardesimo di milligrammo - tuttavia chiunque, passeggiando per le strade di Madrid e Barcellona, oggi inala inconsapevolmente, con lo smog, i pollini e molte altre sostanze, anche molecole di natura stupefacente.

Gli scienziati hanno posizionato le centraline per il rilevamento della droga nell’aria in zone particolarmente ”calde”: un edificio abbandonato di Madrid, frequentato soprattutto da spacciatori, e varie sedi universitarie dei due centri spagnoli, dove si fa largo consumo di sostanze illecite. In ogni caso - tengono a precisare gli studiosi - il fenomeno non deve preoccupare, non c’è alcun rischio di subire gli effetti dannosi di chi abitualmente consuma droga. «Nemmeno se vivessimo per 1000 anni consumeremmo l’equivalente di una dose», ha detto Miren Lopez de Alda, ricercatrice che ha condotto lo studio.

In realtà il fenomeno della droga nell’aria non è nuovo, e non riguarda solo le città spagnole. Verosimilmente tutte le grandi capitali europee sono interessate da questa situazione. Nel 2007 anche a Roma e a Taranto alcuni specialisti hanno individuato tracce di cocaina e altre droghe nell’aria. Due anni fa il valore massimo di cocaina riscontrato nella capitale era di 100 picogrammi per metro cubo, un quinto del limite legale per le sostanze tossiche. Lo studio italiano condotto da Angelo Cucinato del Cnr rivela che oltre alla presenza di cocaina e di sostanze tossiche conosciute (come il benzopirene, un idrocarburo cancerogeno presente nel fumo di sigaretta, negli scarichi degli autoveicoli e nelle emissioni da combustione), sono riscontrabili nei cieli di Roma anche tracce di cannabinolo (il principale componente attivo di marijuana e hashish) e altre droghe, anche se meno dannose, come nicotina e caffeina. Anche qui, però, l’aria inquinata dagli stupefacenti è prerogativa di aree dove spaccio e consumo di prodotti illeciti sono piuttosto frequenti: «Per ciò che riguarda la capitale le concentrazioni più elevate di cocaina sono state riscontrate al centro di Roma e specialmente nell’area dell’Università La Sapienza» dice Cucinato. Altre zone colpite dal fenomeno sorgono in corrispondenza dei parchi cittadini. L’aria di Taranto, però, in generale, è risultata essere molto più ”pulita” di quella romana. Secondo gli studiosi le concentrazioni massime di cocaina e altre droghe nell’aria si registrano soprattutto durante i mesi invernali, a causa di condizioni atmosferiche particolari. «L’inversione termica al suolo che si verifica quando fa freddo ”blocca” le emissioni d’inquinanti nei più bassi strati dell’atmosfera, impedendone la dispersione» dicono i ricercatori.