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 2009  maggio 21 Giovedì calendario

BONDI INIZIA LO SHOPPING


Parmalat compra gli asset di National Foods.
Prima acquisizione della Parmalat targata Enrico Bondi. Ieri il gruppo alimentare ha siglato un accordo vincolante per acquistare attività di produzione e lavorazione del latte fresco dall’australiana National Foods.
Per l’operazione Parmalat verserà 70 milioni di dollari australiani (circa 40 milioni di euro) . In base all’accordo, Parmalat Food Products Pty Ltd, società interamente controllata da Parmalat Spa, acquista attività nel latte fresco negli Stati di New South Wales e in South Australia, inclusi gli impianti di produzione di Lidcombe e Clarence Gardens, licenze per commercializzare marchi e reti di distribuzione.
Questi asset rientrano nel pacchetto di dismissioni che National Foods si è impegnata a varare, dietro sollecitazione dell’Antitrust australiano, a seguito dell’acquisto, un anno fa, del grande produttore di latte Dairy Farmers, a cui peraltro era interessata la stessa Parmalat.
Le attività di produzione degli asset rilevati dal gruppo di Collecchio rappresentano un fatturato di circa 200 milioni di dollari australiani nel 2008. L’anno scorso Parmalat ha fatturato in Australia 446 milioni di euro (su un totale di 4 miliardi), con una quota di mercato del 19%. Collecchio è il secondo produttore di latte in Australia alle spalle di National Foods. Dopo oltre 5 anni dedicati al risanamento dopo il crac da 13 miliardi, Bondi ha riaperto la campagna acquisti di Parmalat. Con una cassa di oltre 1,4 miliardi, Bondi sta guardando numerosi dossier per acquistare altre aziende in Australia e Africa. In Kenya un anno e mezzo fa il gruppo guidato da Bondi aveva tentato di comprare il produttore di latte, Spin Knit. Ma l’operazione è stata finora congelata a causa della crisi politica nel Paese africano.
Intanto, ieri, sul versante dei contenziosi, Parmalat ha raggiunto accordi transattivi per 20 milioni con Cassa di Risparmio di Firenze (Intesa Sanpaolo) e le sue controllate. Sul fronte giudiziario, ai giudici milanesi che lo hanno accusato di «delirio di onnipotenza», Calisto Tanzi ha così replicato: «Un giudizio severo me lo aspettavano, ma la diagnosi appartenente al mondo della psichiatria no. Per 13 anni nessuno si è accorto del mio delirio di onnipotenza».