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 2009  maggio 21 Giovedì calendario

CHIAMBRETTI NIGHT UN’OCCASIONE PERSA


Succede a volte che alcune scelte politiche si ritorca­no contro, in una sorta di boomerang simbolico. Piero Chiambretti è passato a Mediaset ma ha prete­so che il suo show venisse realizzato in un studio lontano da Cologno, per non lasciarsi contaminare dalla presenza soffocante del Biscione (Italia 1, martedì, mer­coledì, giovedì, ore 23.40). Il risultato è che Chiambretti Ni­ght, al di là dei suoi meriti o dei suoi ascolti, è un program­ma cui finora manca l’identità di rete, lacuna non secondaria per una rete commerciale.

 un corpo estraneo (potreb­be andare in onda tanto su La7 quanto su Raidue), un corpo mostruoso (Chiambretti ha sempre amato la mostruosità, che qui si traduce in un impian­to disomogeneo: ci sono persi­no Diego Abatantuono che è lì, forse, per onorare qualche vec­chio contratto, e Tiziano Crude­li), un corpo d’armata con tan­to di ballerina che viene dal Moulin Rouge (roba da tv delle origini), di coreografie, di bal­letti, di Jonathan del Grande Fratello che gli fa da spalla e da parafulmine per le allusioni ses­suali. Tra l’altro, dà l’impressio­ne di essere uno show molto co­stoso.

Il Chiambretti Night non è ancora un programma, resta un contenitore e il suo successo, serata per serata, dipende dal­l’ospite, dalla sua simpatia, da suoi eccessi, dal suo clamore, esattamente come una qualsia­si trasmissione di Pippo Baudo. L’altra sera c’era Stefano Ricuc­ci, con la sua attuale fidanzata Debora Salvalaggio. A Chiam­bretti non importa chi sia e cosa abbia fatto Ricucci (gli pote­va almeno chiedere com’è diventato dottore presso la succur­sale di San Marino della Clayton University, istituto america­no che produce lauree senza classi né corsi di studio); l’im­portante è che piovano battute, che si stabilisca un rapporto «pappa e ciccia», che la benevolenza produca audience.

Spiace molto, ma Chiambretti Night è vecchio per man­canza di curiosità.