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 2009  maggio 17 Domenica calendario

Il mito della Famiglia nasce nella notte tra il 14 e il 15 agosto, quando un uomo vestito di bianco è in piedi su un palco davanti alle mura del Forte Rosso di Delhi

Il mito della Famiglia nasce nella notte tra il 14 e il 15 agosto, quando un uomo vestito di bianco è in piedi su un palco davanti alle mura del Forte Rosso di Delhi. Al suo fianco c´è Lord Mountbatten, bisnipote della regina Vittoria e ultimo vicerè dell´India. Davanti a una folla immensa Jawaharlal Nehru si avvicina al microfono e inizia il discorso più memorabile: «Allo scoccare della mezzanotte mentre il mondo dorme l´India si sveglierà alla vita e alla libertà». Nehru chiude l´era dell´imperialismo bianco, incarna il trionfo del più grande movimento di liberazione di un popolo colonizzato. Formato in Inghilterra, vicino alle idee dei laburisti, ammiratore delle istituzioni liberaldemocratiche di Londra, Nehru coglie i frutti di una battaglia che ha condotto al fianco del Mahatma Gandhi. Difensore dello Stato laico, a differenza di Gandhi accetta la secessione del Pakistan pur di non scendere a compromessi con la dirigenza islamica che punta a instaurare una teocrazia. Nehru inaugura il movimento dei non allineati, è uno dei leader più autorevoli del Terzo mondo, non disdegna gli aiuti dell´Urss. Per un´ironia della sorte il cognome Gandhi resterà incollato ai suoi discendenti: nessuna parentela con il Mahatma, solo l´omonimia del marito di Indira. La figlia di Nehru diventa primo ministro nel 1966, lancia nelle campagne la "rivoluzione verde" che affranca il paese dalle carestie; conquista lo status di superpotenza militare costruendo l´atomica. Ha uno scivolone autoritario con la legge d´emergenza del 1977, e gli elettori la cacciano all´opposizione. Col tempo gli indiani hanno perdonato. Indira è finita nel Pantheon repubblicano con un prestigio analogo al padre. La missione dinastica si impone ai discendenti anche contro la loro volontà. Rajiv, figlio di Indira, non voleva entrare in politica. Dopo gli studi a Cambridge, dove ha sposato l´italiana Sonia Maino, torna in patria per fare il pilota d´aereo. Il destino ha in serbo altre scelte. Il fratello maggiore Sanjay muore proprio in un incidente aereo, nel 1980. Quando Indira viene assassinata dalle sue guardie del corpo sikh, nel 1984, le pressioni del Congresso su Rajiv sono irresistibili. Diventa primo ministro, e la tragedia colpisce una seconda volta la Famiglia: nel 1991 Rajiv è assassinato. Sonia resta vedova con due figli, Rahul e Priyanka, determinata a salvarli dalla maledizione. Ma nel 1996, il Congresso guidato da un non-Gandhi perde le elezioni. Sonia non può più sottrarsi al compito che la storia le ha consegnato. Assume la leadership del Congresso, s´impadronisce del ruolo a una velocità sorprendente. Sacrifica la sua italianità per proteggere il Congresso dall´accusa di essere diventato il "partito di una straniera": negli incontri con statisti italiani parla sempre inglese. Alla messa funebre per madre Teresa di Calcutta evita di fare la comunione per non infiammare le polemiche sul suo cattolicesimo. Ora la sua parte volge al termine, il principe Rahul è pronto a occupare il trono. Il battesimo di fuoco della campagna elettorale lo proietta verso la successione. (f.ra.)