Riccardo Sabbatini, ཿIl Sole-24 Ore 21/5/2009;, 21 maggio 2009
NUOVE SPERANZE SUI MENGOZZI BOND
Il possibile ritocco all’insù dell’offerta di rimborso sui bond Alitalia continua ad animare il dibattito politico. Il Governo avrebbe allo studio una nuova norma del decreto legge sull’Abruzzo – da inserire nel maxiemendamento sul quale verrà probabilmente posta la fiducia al Senato – nella quale appunto verrebbe elevata la percentuale di recupero (attualmente intorno al 35%) sul valore nominale delle obbligazioni prevista da una legge varata ad inizio aprile. E per la quale è già stato stanziato un fondo di 100 milioni. I rumor sulla scelta del "veicolo" parlamentare non hanno ricevuto ieri conferme ma già a fine aprile era intervenuto con una nota lo stesso presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a promettere un miglioramento delle condizioni del rimborso.
Intanto Anima Sgr, la società di gestione che ha investito nelle obbligazioni della ex compagnia di bandiera, è partita ieri all’attacco del ministero dell’Economia (Mef) per i danni subiti con i "Mengozzi bond". La società ha inviato due lettere, rispettivamente al dicastero di via XX Settembree al commissario straordinario di Alitalia Augusto Fantozzi. Con la prima missiva Anima ha richiesto «l’integrale risarcimento del danno» subito come investitore nel bond Alitalia 7,5% 2002-2010 convertibile e la cui responsabilità è stata attribuita al ministero che «ha imposto la prosecuzione dell’attività aziendale di Alitalia in assenza dei relativi presupposti di continuità » con «un ingiusto aggravio del passivo e una diminuzione delle garanzie patrimoniali ». Il Mef è stato anche criticato per avere a suo tempo determinato con il proprio voto, «in palese conflitto d’interesse», il prolungamento dell’originaria scadenza dei bond. A Fantozzi è stato chiesto di sostenere l’iniziativa del fondo avviando, nei confronti dello stesso ministero, «un’azione di responsabilità per l’abusiva attività di direzione e coordinamento di Alitalia, condotta in spregio ai principi di corretta gestione».
L’iniziativadi Anima, che nei fatti preannuncia l’avvio di un contenzioso giudiziario, avviene proprio nei giorni in cui i possessori dei "Mengozzi bond" debbono decidere se chiedere il rimborso parziale dei loro titoli al Tesoro e la loro sostituzione con titoli di Stato di nuova emissione in scadenza nel 2012. L’opportunità, se così può essere definita, è appunto prevista nel decreto " incentivi" varato all’inizio di aprile dal Parlamento. Il termine per una decisione scade il prossimo 11 luglio e, sul tappeto, vi è anche una questione qiuridica che deve essere sciolta.
Tecnicamente il rimborso parziale dei bond Alitalia si configura come un’offerta pubblica di scambio e, non essendo state previste eccezioni nella legge, dovrebbero valere le norme che in materia prescrive il testo unico della Finanza, prima fra tutte quella di pubblicare un prospetto informativo sull’operazione, vigilato dalla Consob. In quei documenti, normalmente, vengono indicati agli investitori i rischi delle operazioni finanziarie e anche possibili strategie alternative. Nel caso di Alitalia, ad esempio, chi aderisce all’offerta del Mef si preclude dalla possibilità di ottenere un pieno risarcimento dei danni subiti qualora un’eventuale iniziativa legale si dovesse concludere con un successo. Ma non è affatto detto che si giungerà a redigere un prospetto.
Negli ambienti del dicastero dell’Economia si fa presente che, in questo caso, non sono in gioco le norme del Tuf. Non sarebbe in corso, cioè, alcuna sollecitazione o offerta al pubblico poiché l’iniziativa debbono prenderla i singoli possessori dei bond (e non l’Economia)utilizzando una norma contenuta in una legge. Il dilemma verrà con tutta probabilità sciolto dalla Consob cui è stato posto uno specifico quesito da Anima Sgr. Nel frattempo comunque, anche in attesa che si sciolgano i dubbi su un ritocco all’insù dell’offerta promesso da Berlusconi, sembra prevedibile che gli investitori evitino di presentare la domanda di rimborso ai loro intermediari. Prendendo tempo fino alla scadenza (l’11 luglio) che la legge in vigore assegna loro per una scelta.