Andrea Malan, ཿIl Sole-24 Ore 21/5/2009;, 21 maggio 2009
FIAT IN CORSA PER OPEL E VAUXHALL
Tre concorrenti per la Opel. Fiat ha presentato ieri la sua offerta per la casa tedesca e per l’inglese Vauxhall; in gara, secondo quanto dichiarato dalla Gm Europe, ci sono anche la cordata guidata dall’austro-canadese Magna e la società di investimento Rhj International.
Fino all’ultimo, però, la presentazione delle offerte alla Commerzbank, che gestisce l’operazione per conto di General Motors, è stata avvolta dal mistero: attorno alla scadenza iniziale delle 18 di ieri sera la tv tedesca aveva detto che Fiat (assistita nell’operazione da UniCredit) aveva chiesto un rinvio del termine. Pochi minuti dopo, però, il Lingotto ha diffuso un comunicato stringatissimo in cui ha detto di aver «inviato la propria offerta per le attività europee di Opel e Vauxhall». In serata è arrivata anche la conferma di Magna – che corre insieme alla russa Gaz – ma mancava quella della Rhj e l’agenzia tedesca Dpa parlava di una proroga del termine.
L’offerta di Torino per Opel e Vauxhall è stata illustrata ieri a Balocco da Sergio Marchionne ai membri della famiglia Agnelli in occasione dell’assemblea dell’accomandita G.Agnelli &C. La proposta prevede una messa in comune delle rispettive attività nell’auto "pagando" non in contanti ma con le sinergie ottenibili nei campi della progettazione, degli acquisti e della produzione. La casa torinese rimarrebbe interessata anche alle attività sudamericane di Gm e alla svedese Saab ma avrebbe deciso di presentare le eventuali offerte in un secondo tempo. Le offerte per Opel sono per ora delle semplici lettere di intenti che delineano i punti fondamentali dei rispettivi progetti.
La patata bollente è ora nelle mani del Governo tedesco. Opel ha in Germania quattro stabilimenti e circa 25mila dipendenti; l’esecutivo di Angela Merkel ha promesso garanzie sui finanziamenti, e insieme a General Motors avrà la parola decisiva sul partner. Dopo una riunione ieri mattina a Berlino, un’altra dovrebbe tenersi domani insieme ai rappresentanti dei Länder in cui sono situati gli impianti Opel. Il ministro dello Sviluppo economico italiano Claudio Scajola si è sbilanciato ieri affermando che «il piano Fiat mi pare abbia riscosso una buona accoglienza »; a una domanda sui possibili tagli agli impianti Fiat in Italia ha risposto: «Chi ha mai parlato di chiudere due stabilimenti? ». Entrambi i temi verranno affrontati stamane in occasione del Consiglio dei ministri; lo ha annunciato il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi.
Quali saranno i tempi della decisione? Ieri il ministro del Lavoro Olaf Scholz (SPD) ha detto che all’azienda «verrà data una prospettiva forse già entro fine mese».L’obiettivo di Gm è di firmare un memorandum di intesa con almeno uno dei concorrenti nelle prossime settimane avviando poi i negoziati con i sindacati e il governo tedesco. I tempi tecnici rischiano di essere lunghi: in un’intervista ad Auto, Motor und Sport, il numero uno di Gm Europe, Carl Peter Forster ha parlato di «parecchi mesi» per predisporre tutti gli accordi e i relativi contratti.
I tempi potrebbero essere talmente lunghi da portare una decisione finale anche oltre le elezioni politiche in Germania, che si terranno a settembre – una soluzione che non dispiacerebbe a molti membri di un esecutivo diviso al suo interno. Il finanziamento ponte da 1,5 miliardi, che verrebbero erogati in parti eguali da stato e Länder, dovrebbe dare a Berlino più tempo per trovare il partner e permettere di tenere in vita Opel anche nel caso – ormai sempre più probabile – in cui la casamadre General Motors porti i libri in tribunale alla fine di questo mese.
Un nodo da sciogliere al più presto per il ministro dell’Economia zu Guttenberg è quello di come realizzare lo scorporo di Opel da General Motors. La soluzione del trust, cui affidare la quota di controllo di Opel, è stata per ora bocciata dagli americani; una delegazione è già partita da Berlino per Washington per trovare una soluzione insieme alla task force del Tesoro Usa.
I dipendenti Opel restano contrari alla soluzione Fiat e preferirebbero un’intesa con la Magna, con la quale non esistono sovrapposizioni produttive. Dopo aver incontrato nei giorni scorsi Berthold Huber – numero uno della Ig-Metall – per cercare di convincerlo della bontà del progetto Fiat, non è escluso che Marchionne inviti a Torino i sindacalisti della Opel. Secondo la «Frankfurter Allgemeine Zeitung», che cita il capo del consiglio di fabbrica Klaus Franz, i rappresentanti dei lavoratoriOpel avrebbero predisposto una soluzione d’emergenza: i lavoratori, in particolare, conterebbero di raccogliere fino a 1 miliardo di euro tramite «rinunce salariali », che si aggiungerebbero ai 500 milioni "promessi" dai concessionari Opel.Nell’intervista già citata, Forster ha detto che «dovranno essere sicuramente eliminati dei posti di lavoro» e ha aggiunto che il numero preciso dipenderà dalle concessioni che i sindacati sono disposti a fare.