Ornella Ferrario, Chi, 27 maggio 2009, 27 maggio 2009
Arriva in libreria ”Il potere in mutande (il dito nell’occhio della tv italiana)”, scritto da Morena Funari con Alessandra Sestito, ma dettato da Gianfranco Funari pochi mesi prima di morire
Arriva in libreria ”Il potere in mutande (il dito nell’occhio della tv italiana)”, scritto da Morena Funari con Alessandra Sestito, ma dettato da Gianfranco Funari pochi mesi prima di morire. Nel libro Funari racconta la sua vita in prima persona. « sempre stata una sua esigenza scrivere un libro e raccontare la sua vita. Ogni giorno rimandava. Forse, quando mi disse: ”A Moré, iniziamo”, sentiva che si stava avvicinando la fine». Il libro racconta l’infanzia priva di libertà negli anni del fascismo, la giovinezza, le mille donne conquistate, i matrimoni, il primo dei quali durato meno di un anno, il tempo di far nascere la prima e unica figlia Carlotta. I cento mestieri in giro per il mondo prima di approdare, cinquantenne, a Telemontecarlo, dove il suo programma ”Aboccaperta”, fa ascolti straordinari e gli cambia la vita. Da allora la sua casa è la tv. Cacciato poi da Rai e Mediaset perché considerato ingestibile, approda sulle reti minori. A quel punto Morena è già entrata nella sua vita. «Nel marzo del ”99 durante un viaggio a Roma, ha bloccato la macchina a Cantagallo, vicino a Prato, e ha detto: ”Sono stanco di fare l’amante, se mi ami scappiamo”. Ho telefonato a mio marito ”ero sposata-, a mio padre, che era lo psicanalista di Gianfranco, e a un avvocato, per incaricarlo di chiedere la separazione. Nel 2004 ci siamo sposati. Sono stata fortunata per aver vissuto un amore così grande. Siamo stati insieme dieci anni, ogni minuto del giorno e della notte. Mio padre una volta mi ha detto: ”Se mi parlassero di due come voi, penserei a un caso patologico. Invece per voi due è naturale vivere appiccicati”. Anche sui bambini Gianfranco aveva cambiato idea. Era a letto, mi guardava negli occhi e una sera ha detto: ”Appena torno a casa facciamo un piccolo Gianfranco, dovesse capitarmi qualcosa non resterai sola”».