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 2009  maggio 27 Mercoledì calendario

«Se le mie figlie volessero fare le veline rispetterei le loro scelte», assicura Dario Franceschini, che apre per la prima volta le porte delle sua abitazione romana («Finirò di pagare il mutuo tra 21 anni»), di cui mostra orgoglioso un vecchio telefono a gettoni ”funzionante- appeso al muro

«Se le mie figlie volessero fare le veline rispetterei le loro scelte», assicura Dario Franceschini, che apre per la prima volta le porte delle sua abitazione romana («Finirò di pagare il mutuo tra 21 anni»), di cui mostra orgoglioso un vecchio telefono a gettoni ”funzionante- appeso al muro. In cucina ci troviamo tra vecchie foto private e immagini storiche: c’è Totò che mangia, Fidel Castro a pranzo con García Marquéz e Nanni Moretti a tavola con Laura Morante, poi Dario a due anni vestito da femmina e, sempre lui, ma in versione fotoromanzo Anni 70, con barba lunga e moglie ragazzina. Ama le moto, la musica e la scrittura: quale passione non abbandonerebbe mai? «Veramente quella delle moto l’avevo abbandonata. Con Silvia ho girato il mondo ma, alla nascita di Caterina nel 1990, ho venduto la mia Bmw 1000cc: è stato un atto d’amore. Poi, per i miei 50 anni, due amici me l’hanno ritrovata». In casa ci sono tre donne (la moglie Silvia e le figlie, Caterina e Maria Elena): lei dà una mano? «Prima di tutto ho chiesto che il cane che voleva mia figlia Maria Elena fosse un maschio. Si chiama Dado ed è un bastardino. Da grande lo chiamerò Edoardo. Quando ci sono, comunque, aiuto: carico la lavastoviglie e faccio la spesa. Anche se al supermercato pensano sempre che stia facendo uno spot». Inviterebbe a cena Veronica Lario? «Sì, penso sia una donna molto intelligente e la conversazione sarebbe interessante. Basta, però, che non mi parli di suo marito». Alla Upim, dove ha comprato il maglioncino blu modello Marchionne, «vado molto spesso. sotto casa e adoro quei pacchi di calze ”prendi tre paghi due”».