Corriere.it 19/5/2009, 19 maggio 2009
Sono oltre 9 milioni, il 41% del totale, i lavoratori italiani che soffrono di stress legato alla qualità o alla quantità del lavoro
Sono oltre 9 milioni, il 41% del totale, i lavoratori italiani che soffrono di stress legato alla qualità o alla quantità del lavoro. Lo rivela un’analisi condotta dalla società di consulenza strategica Scs Consulting su dati Ispesl e Istat. Gli italiani soffrirebbero dunque di più rispetto ai britannici, dove la percentuale di «stressati» è pari al 27% del totale della forza lavoro, dei tedeschi (25%) e dei francesi (24%). Al primo posto tra gli stressati da lavoro in Italia ci sono i professionisti (40% del totale), seguiti da tecnici (35%) e manager (32%). La patologia causa problemi organizzativi, difficoltà relazionali, assenteismo, impazienza e suscettibilità, fino ad arrivare a stati di ansia costanti e crisi depressive. Cinzia Toppan di Scs Consulting: «Lo stress è il secondo problema sanitario legato all’attività lavorativa nell’Unione Europea, dove colpisce circa il 22% dei lavoratori e causa tra il 50% e il 60% delle giornate lavorative perse, con un costo quantificato in oltre 20 miliardi di euro».