P.Sa., Corriere della Sera 14/5, 15/5 e 16/5/2009, 16 maggio 2009
Il premio Nobel e leader dell’opposizione birmana Aung San Suu Kyi, malata, lascerà gli arresti domiciliari (in cui si trova da anni) e sarà trasferita in carcere
Il premio Nobel e leader dell’opposizione birmana Aung San Suu Kyi, malata, lascerà gli arresti domiciliari (in cui si trova da anni) e sarà trasferita in carcere. Motivo: ha accolto in casa l’americano John William Yettaw (è riuscito a entrare attraversando a nuoto il lago Inya). Costui, nato in Missouri, veterano della guerra in Vietnam, da poco diventato mormone, ha gravi problemi mentali (lo dice l’ex moglie). Non è vero che ha intervistato la Nobel, come era stato detto in un primo momento, ma forse voleva convertirla e già a novembre aveva provato a intrufolarsi in casa sua. La prima volta fu cacciato via, e lo sarebbe stato anche stavolta se non avesse detto di essere troppo stanco per rimettersi a nuotare: Aung San Suu Kyi lo ha fatto dormire al piano terra per una notte, durante la quale lui ha sempre pregato.