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 2009  maggio 18 Lunedì calendario

IL NUOVO MERCATO DEI FARMACI CONTRAFFATTI


Oltre 4.900 confezioni di steroi­di, 100 mila compresse di Pramil contraffatto (medicinale con carat­teristiche simili al Viagra), farmaci salvavita senza principio attivo, mercato illecito di Talidomide (cu­ra un tumore, il mieloma multiplo, ma nonostante le rigide norme di farmaco-vigilanza, arriva come ge­nerico da India e Brasile). E farmaci off label, a carico del servizio sanita­rio per le indicazioni approvate, ma non per altre cure anche se funzio­nano: in attesa di approvazione, per risparmiare, fiorisce la loro vendita parallela. Molto pericolosa.

Nas e Guardia di Finanza sono al­l’erta: il mercato dei farmaci risente della crisi globale e oltre alle con­traffazioni sono in aumento le «truf­fe ». L’ultima settimana è stata ricca di sequestri, soprattutto di carichi provenienti dall’Est e dal Medio Oriente. Ma a rischio vi sono anche gli acquisti online. Incidono sul mercato parallelo anche la povertà e gli immigrati che preferiscono i «loro» farmaci. E la politica fin qui adottata in Italia sui cosiddetti far­maci generici, meno costosi perché ormai fuori brevetto ma anche po­co promossi (siamo al penultimo posto tra i 25 Paesi dell’Unione euro­pea per incidenza sul mercato com­plessivo). O meglio, tutti ne parla­no, ma nessuno li compra. Almeno in farmacia, perché poi il «falso Via­gra » sequestrato alla dogana di Fiu­micino non è altro che un generico prodotto in India. In tempi di nuo­va influenza, infine, circolano «fin­ti » farmaci anti-virali. Effetti perver­si della paura pandemica. Non si mangia carne di maiale, ma poi ci si avvelena con falsi farmaci che mer­canti senza scrupoli propongono quali salvavita.

La contraffazione farmaceutica è un fenomeno in aumento in tutto il mondo e, mentre sino a qualche an­no fa era considerato limitato ai Pae­si in via di sviluppo, oggi è in cresci­ta anche in Europa. Purtroppo a vol­te le emergenze sanitarie, come l’in­fluenza A/H1N1, possono divenire occasione per sfruttare l’ondata emotiva e immettere sul mercato, attraverso canali non controllati co­me Internet, prodotti contraffatti si­mili ai farmaci maggiormente ri­chiesti che nella migliore delle ipo­tesi non hanno effetti ma, più spes­so, sono tossici. Le nostre farmacie, e i negozi autorizzati, sono invece si­cure poiché vendono solo farmaci protetti da un sistema di tracciatura all’avanguardia, e i controlli degli ispettorati sanitari pubblici sulla fi­liera produttiva rappresentano un’importante barriera contro le at­tività dei contraffattori: fuori da questi canali, i pazienti rischiano di perdere soldi (oltre il 50% dei siti di un recente studio Impact Italia era dedito al phishing, la truffa infor­matica), o peggio la salute. La nuo­va Aifa, l’agenzia italiana del farma­co, guidata da Guido Rasi punta sul­la promozione dei generici e sul progetto «tracciabilità del farma­co ». Che prevede una Banca dati centrale, finalizzata a monitorare le confezioni dei medicinali all’inter­no del sistema distributivo. Un si­stema che nelle intenzioni consenti­rà la prevenzione e la repressione di eventuali attività illegali e il mo­nitoraggio degli approvvigiona­menti di farmaci, sia negli ospeda­li, sia nelle farmacie territoriali, sia per la distribuzione diretta.

Ovviamente, i truffatori seguono altri canali. E tocca alle forze dell’or­dine intercettarli. Così le 4.900 con­fezioni di steroidi sequestrate ad Ancona dalla Guardia di finanza era­no nascoste in mezzo ai colli del ca­rico di un autoarticolato, sbarcato da un traghetto proveniente da Pa­trasso. E attenzione agli integratori per sportivi: alcuni cocktail conten­gono ormoni, della crescita o Epo, che dovrebbero essere in vendita so­lo in farmacia. Anzi, non dovrebbe­ro proprio entrare negli integratori. Privi di scrupoli anche i «santoni» della dieta, che fanno preparare pro­dotti galenici brucia grassi a base di anfetamine assolutamente vietate. Qualche tempo fa, negli Stati Uniti, circolavano via Internet capsule di­magranti che contenevano le spore della tenia: il verme solitario. Alcu­ne adolescenti sono finite ricovera­te in rianimazione. Per fortuna in Italia non c’è traccia di queste com­presse letali.

Frode nelle pubbliche forniture, commercio di medicinali guasti e truffa al servizio sanitario nazionale sono i reati scoperti dai Nas di Li­vorno e Cagliari impegnati nell’in­chiesta «Ubidex» fra la Toscana e la Sardegna sulla fornitura all’Asl 8 di Cagliari di un farmaco privo di prin­cipi attivi ma venduto come «salva­vita » per la cura di gravi patologie cardiache. Sono finiti agli arresti do­miciliari quattro dirigenti di un’in­dustria farmaceutica toscana, la «Off» (Officina farmaceutica fioren­tina) di Viareggio (Lucca). indaga­ta in stato di libertà la responsabile del Servizio farmaceutico dell’Asl di Cagliari per omessa denuncia delle irregolarità. Secondo quanto rico­struito dagli inquirenti, fra il 2007 e l’anno scorso, all’azienda sanitaria locale sarda sono state vendute con­fezioni del farmaco «Ubidex» con gravi imperfezioni: blister comple­tamente vuoti, capsule vuote oppu­re contenenti sostanza solidificate. Il principio attivo indicato nelle sca­tole, ubidecarenone, è impiegato per la cura di malattie genetiche ra­re, come l’encefalopatia mitocon­driale.

Pochi giorni fa, il Servizio antifro­de delle Dogane di Roma 2 e la Guar­dia di finanza, con la consulenza dell’Istituto superiore di Sanità, ha scoperto e sequestrato 100 mila bli­ster contenenti compresse di pra­mil contraffatto, un farmaco con lo stesso principio attivo del Viagra. La merce è stata rinvenuta all’inter­no di alcuni colli provenienti dalla Siria che, secondo quanto riportato nei documenti di trasporto aereo, dovevano contenere comuni inte­gratori dietetici. Il «Viagra dei pove­ri », posto in commercio anche via Internet, avrebbe reso oltre 5 milio­ni di euro.

«Evasione fiscale e importazione illecita di principi attivi»: sono le ipotesi di reato che hanno fatto scat­tare le perquisizioni in diverse sedi italiane del gruppo farmaceutico Menarini da parte dei Nas nell’ambi­to di un’inchiesta della procura di Firenze. Gli indagati sarebbero no­ve, fra cui i vertici dell’azienda. La procura contesta alla Menarini l’im­portazione illecita di principi attivi anche dalla Cina, grazie a triangola­zioni con Paesi off-shore. Questo, se­condo gli investigatori, avrebbe comportato un’evasione fiscale di diversi milioni di euro, oltre all’elu­sione dei diritti di brevetto farma­ceutico. stato anche scoperto un giro di farmaci che ruota tra Italia, Hong Kong, Svizzera e Norvegia.

Infine il caso Cytotec, nome di un farmaco a base di misoprostol, spes­so usato per provocare un aborto. Fu introdotto nel 1985 come gastro­protettore ed è registrato in 80 pae­si. In Brasile e in Egitto è registrato per l’induzione del travaglio di par­to. Il suo uso è ampiamente diffuso nei Paesi ove l’aborto è vietato. In Italia è utilizzato da donne straniere per provocare l’interruzione di gra­vidanza. Di solito si tratta di donne che non sanno a chi rivolgersi, che temono di andare ai consultori e agli ospedali, che vogliono evitare iter lunghi per loro incomprensibili o che semplicemente non vogliono far sapere dell’aborto. Un’inchiesta del procuratore di Torino Raffaele Guariniello è in corso per scoprire chi tira le fila di questo lucroso e il­lecito mercato parallelo.