Varie, 18 maggio 2009
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Houser Dan
• Londra (Gran Bretagna) 24 dicembre 1974 • «[...] insieme al fratello Sam [...] - secondo Time Magazine - tra i 100 personaggi più influenti del mondo. Forse il nome, a differenza di quello di Barack Obama, Angela Merkel, o Brad Pitt, non dice molto ai più, eppure tutti conoscono i videogame prodotti dai due fratelli, cominciando dalla serie di Grand Theft Auto venduta in oltre 70 milioni di copie. Ritratto violento e dissacrante dell’America contemporanea che Matt Selman, sceneggiatore dei Simpson, ha paragonato ai romanzi di Tom Wolf. Due ragazzi terribili, gli Houser, cresciuti a Londra sognando di diventare delle rockstar [...] capaci di stravolgere il settore dei giochi elettronici. Al posto di marziani da sterminare o principesse da portare in salvo, mettono in scena personaggi degni di un film, dialoghi ironici, taglienti, e sullo sfondo un’umanità allo sbando che vive in una società senza regole. ”L’equilibrio fra narrazione e mondo digitale interattivo è l’anima dei nostri videogame”, spiega Dan, ”alla fine sono come dei dipinti nei quali immergersi. Tutto sta nel dare al giocatore il più alto grado di libertà possibile, portandolo però a fare cose che non entrino in conflitto con la trama”. Un’arte sottile nella quale i due Houser sono veri maestri. ”E pensare che ai videogame siamo arrivati quasi per caso [...] lavoravano in un’etichetta discografica, la Bmg, che aveva una sua divisione giochi. Poi alla Bmg decidono di disfarsi dei videogame pensando che il futuro sia nel business della musica. Così ci siamo trasferiti a New York. Io avevo 25 anni, Sam, 27. Mai avremmo immaginato che di lì a poco, nel 2001, un nostro titolo avrebbe venduto ben 15 milioni di copie” [...]» (Jaime d’Alessamdro, ”la Repubblica” 18/5/2009).