ཿIl Sole-24 Ore 18/5/2009;, 18 maggio 2009
LE CITT SI APRONO AI «FREE SHOP»
Sono aperti giorno e notte ed è possibile acquistare farmaci da banco, pane, pannolini oppure biscotti, solo per citare qualche esempio. Sono i cosiddetti freeshop, una sorta di minimarket completamente automatizzati che stanno silenziosamente comparendo in molte città italiane, come la cinquantina di punti vendita a insegna «25H Brekky serviti da solo».
Offrono dai 200 ai 500 prodotti, alimentari e non, esposti nei distributori automatici: basta scegliere quello che serve, digitare il codice corrispondente e pagarlo, in contanti, con bancomat o carta di credito. Una formula che sembra apprezzata soprattutto nelle metropoli, nei quartieri della movida e nelle città universitarie.
A Roma ha aperto un paio di anni fa il primo minimarket a insegna "24shopnostop", che presto diventerà un franchising di negozi, corner e distributori automatici specializzati, come quelli di vino, giocattoli/ gadget e sex shop. «Le vendite si concentrano dopo le 19 e riguardano soprattutto alimenti di prima necessità, come latte, pasta e pane» spiega il titolare Lino D’Orazio.
I negozi automatizzati possonorivelarsi un business interessante. «Il guadagno è elevato: noi calcoliamo un ricavo medio di 3.350 euro al mese» spiega Gianni Vicentin, titolare della Nuova Vde International, che in tre anni ha aperto in franchising oltre cento negozi automatici con l’insegna "Free Shop". L’investimento va da 25mila a 70mila euro, a seconda del format prescelto: si va dai minimarket alle vetrine automatiche, ai chioschi ai singoli distributori. Tra gli affiliati al network, oltre a baristi e tabaccai, ci sono anche imprenditori della distribuzione organizzata (per esempio, Crai) che hanno visto nei distributori automatici un completamento della loro offerta commerciale. Non è un caso che tra i retailer alcuni inizino a sviluppare anche questo business.
Per esempio, Sigma ha introdotto in alcuni SuperDay delle vending machine con oltre 50 referenze tra food e non food, in parte anche refrigerate, che consentono di acquistare una spesa takeaway
24 ore su 24 e che sembrano molto apprezzate dalla tipologia di clientela di questi punti vendita: giovane e di cultura medio-alta.
Stesso target anche per Nordiconad, che dal 2007 a oggi ha aperto tre punti vendita-pilota "Conad Shop 24" in contesti diversi: nel centro di Bologna, in un ospedale nel modenese e in un supermercato a Torino. «Vogliamo capire- spiega l’amministratore delegato di Nordiconad, Mauro Lusetti - se il free shop riesce a rispondere alle esigenze di
diversi target di consumatori e se, mantenendo gli stessi prezzi che pratichiamo allo scaffale, può rappresentare un’alternativa meno costosa all’orario continuato dei punti vendita tradizionale».