Antonello Cherchi, ཿIl Sole-24 Ore 18/5/2009;, 18 maggio 2009
CURA ANTI-BUROCRAZIA: TRA I RIMEDI SPUNTA LA CEDOLARE SUGLI AFFITTI
Dallo sportello unico che svolge tutte le pratiche legate al cambio di residenza alla cancellazione dell’obbligo di fornire le proprie generalità all’arrivo in albergo, dalla dichiarazione di inizio attività (Dia) "esplicita" e non più subordinata al silenzio assenso a un’unica tessera elettronica che contenga tutti i documenti di identità (escluso il passaporto), dal vietare al legislatore di introdurre adempimenti ulteriori rispetto a quelli previsti dalle direttive europee (cosiddetto gold plating) allo snellimento delle procedure per le verifiche metriche.
Sono solo alcune delle proposte avanzate da diverse categorie che il ministero della Semplificazione ha riunito intorno a un tavolo con l’obiettivo di capire dove e come eliminare gli orpelli che rendono pesante e inefficiente la nostra burocrazia. La lista dei desiderata dei circa 40 enti e associazioni che hanno risposto è ben più lunga di quella riportata nella scheda qui a fianco, che è il risultato di una prima scrematura delle proposte ritenute dalla Semplificazione più interessanti e percorribili.
Ce ne sono poi altre che dovrebbero essere inserite nell’elenco, che con ogni probabilità assumerà – come spiega il capo dell’ufficio legislativo della Semplificazione, Alfonso Celotto – la forma di un disegno di legge. Non si esclude, però, il ricorso al decreto legge, almeno per le iniziative più urgenti.
Nella cura anti-burocrazia dovrebbe trovar posto anche la cedolare secca sugli affitti, proposta in circolo da anni e ora sul punto di prendere forma.L’obiettivo è far emergere almeno una parte della gran massa di locazioni in nero. I tecnici della Semplificazione, che devono agire di concerto con quelli dell’Economia, stanno valutando un prelievo del 20-25% sul canone di affitto. più probabile, al momento, l’aliquota maggiore, perché c’è l’intenzione di legare la cedolare secca all’eliminazione del rinnovo annuale della tassa di registro. Si tratterebbe di un ulteriore incentivo per spingere i proprietari di immobili a dichiarare gli affitti percepiti, i quali potrebbero poi – è un’altra delle ipotesi allo studio – utilizzare il contratto registrato come titolo esecutivo per lo sfratto: se alla scadenza l’immobile non viene liberato, si va direttamente alla procedura di sgombero, senza passare per la convalida dello sfratto da parte del giudice.
«Al momento ”spiega ilsottosegretario Aldo Brancher, che sta seguendo in prima persona il progetto di semplificazione – stiamo valutando quali proposte trasferire nella riforma, la cui bozza dovrebbe vedere la luce prima dell’estate. Dobbiamo, infatti, tener conto che si tratterà di un mix di interventi diversi, che coinvolgono più ministeri. Per questo dobbiamo prestare attenzione che la prima potatura di adempimenti superflui, a cui potrebbe seguirne una seconda, abbia una certa omogeneità, in modo che l’iter parlamentare non conosca intoppi».