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 2009  maggio 17 Domenica calendario

SHILLER, LA RECESSIONE E LE BORSE DI HERMS

Quanto può risultare simpatica al genere umano oppresso da mutui insoluti,
Q esuberi e credit crunch una signora, già proprietaria di 18 borse Birkin di Hermès (da 7mila dollari l’una), in lista di attesa per averne altre due (di cui una in coccodrillo bianco), che dice che quando vede altre donne con lo stesso prezioso accessorio, ma di un colore che non ha, diventa invidiosa e lo ordina subito? La signora è Kasia Al Thani, 32enne moglie di origine polacca dello sceicco Abdulaziz Al Thani e fondatrice di Savoir- faire.com, sito dedicato alla vendita di prodotti di lusso, intervistata dal «Wall Street Journal» in qualità di esempio non isolato di una elìte mondiale di acquirenti ricorrenti che è una delle basi del successo di griffe come Hermès. Le cui vendite, nel terribile primo trimestre 2009, sono salite del 3,2%. Altre maison non sono state da meno: Lvmh ha fatto +0,5% nei ricavi del trimestre, Gucci il 5 per cento.
 inutile nasconderlo: in una situazione di crollo globale del prodotto interno lordo, con mancanza di buone notizie significative all’orizzonte,esiste una fascia imprecisata di consumatori che non modifica minimamente i propri comportamenti "esclusivi".
Una fascia imprecisata, ma di stretta minoranza. Alla maggioranza, come scriveva Robert Shiller sul «Sole-24 Ore» di venerdì, manca il contagio da «storie di persone concrete», da «virus intellettuali che stimolano l’economia ». difficile che gli animal spi-rits, fondamentali per la ripresa dell’economia, scendano in campo, secondo Shiller, quando la narrazione prevalente ci parla di case ipotecate finite all’asta e di famiglie in difficoltà.
Ma la situazione non è molto diversa dai precedenti cicli recessivi. C’erano forse le condizioni per l’emersione di animal spirits
negli anni 70? Sembra proprio di no: anche allora c’era un’elìte di ricchi per niente scalfiti dalla crisi, mentre le masse facevano fatica ad arrivare a fine mese. Ma la Microsoft è nata ad Albuquerque nel 1975, fondata da uno "smanettone" che aveva abbandonato gli studi ad Harvard. Il bello degli
animal spirits è proprio questo: che la loro emersione è assolutamente imprevedibile, e non è inquadrabile in relazioni causa-effetto. Ci vuole serendipity, un percorso casuale, per liberare gli animal
spirits. E, perchè no, qualche visionario (o visionaria) che ha l’ambizione di poter un giorno regalare (o comprarsi) una borsa di Hermès (ma non 18!).